Cancro alle ovaie:tasso di sopravvivenza aumenta fino all’85-90%

Le ovaie sono due organi delle dimensioni di “una grossa mandorla” di circa tre centimetri di diametro (ma con variazioni rispetto all’età) situati una a destra e una a sinistra all’utero, cui sono connessi dalle tube.

Le loro funzioni sono due: produrre ormoni sessuali femminili e ovociti, cellule riproduttive femminili.

Ogni mese, quando la donna è fertile e non in stato di gravidanza, le ovaie producono un ovocita che si muove verso l’utero per essere fecondato.

Il cancro all’ovaio è dovuto alla proliferazione incontrollata delle cellule dell’organo, il più delle volte le cellule epiteliali (ovvero non quelle che producono gli ovuli). Anche le cellule germinali possono, però, essere all’origine di una forma tumorale.In Italia nel 2016 sono stati diagnosticati 5.200 nuovi casi di tumore ovarico, dei quali più del 75% in fase avanzata. È più frequente in menopausa, nelle donne tra i 50 ed i 65 anni di età, anche se può colpire anche in età più giovane. In Italia è la quarta causa di morte per tumore nelle donne sotto i 50 anni, e la quinta in quelle tra i 50 e i 69 anni. Il tumore alle ovaie è particolarmente subdolo perché in genere si sviluppa sulla superficie di questi piccoli organi: per questo motivo appena il tumore nasce diventa immediatamente metastatico, cioè da subito si formano degli accumuli di cellule tumorali che possono diffondersi a tutto l’addome. Questi accumuli, detti impianti, sono così piccoli che non danno sintomi. Quando diventano rilevabili, il tumore è spesso già molto diffuso e difficilmente curabile: agli stadi più avanzati la sopravvivenza non raggiunge il 30%. È per questo motivo che il tumore delle ovaie rappresenta la più importante causa di morte per tumore ginecologico e una delle prime fra tutti i tumori. Tuttavia, se diagnosticato in fase precoce il tasso di sopravvivenza aumenta fino all’85-90%.