Bonus docenti cambiato: a decidere non sarà più il dirigente scolastico

Sparisce il «bonus merito» per i docenti e i fondi, 200 milioni l’anno lo stanziamento, saranno «utilizzati dalla contrattazione integrativa in favore del personale scolastico, senza ulteriore vincolo di destinazione».
Il bonus veniva distribuito prima ai docenti sulla base dei loro meriti: maggiori progetti e coinvolgimento nell’attività scolastica equivalevano ad altrettanti punteggi merito che fruttavano alla fine dell’anno cifre tra i 200 e i 500 euro, sulla base delle indicazioni del preside.

Ma proprio l’influenza del dirigente nella distribuzione del bonus era stata criticata, al punto che adesso la decisione su come distribuire quei fondi torna ai sindacati, che nell’ambito della contrattazione potranno stabilire i criteri con cui attribuire le risorse aggiuntive. Già nei giorni scorsi il bonus era stato ritoccato, per quanto riguarda la platea dei beneficiari: il bonus merito, infatti, viene esteso anche ai supplenti, ossia a coloro che hanno sottoscritto con la scuola un contratto a tempo determinato fino al termine delle attività didattiche o fino al termine dell’anno scolastico.

Il dirigente Scolastico non avrà più alcun potere decisionale, con il bonus che verrà assegnato tramite la contrattazione d’istituto sulla base, come spiegato dalla Granato, di «criteri trasparenti, rendicontati e condivisi» ma sarà tutto stabilito attraverso i sindacati. I sindacati oggi 18 dicembre saranno in piazza per un flash mob di protesta. Secondo le 5 sigle del comparto Istruzione e ricerca, l’aumento delle risorse per il rinnovo contrattuale consente un incremento delle retribuzioni di poco superiore all’inflazione: meno di 80 euro medi mensili.