Botti di Capodanno 2020, il bilancio fra morti e feriti

Il giorno dopo la fine dell’anno si configura un bilancio pesante fra le persone colpite dai botti di Capodanno. La tragedia più grave è capitata a Colle San Marco, una frazione di Ascoli Piceno, dove un ragazzo di 26 anni è morto a seguito di una caduta. Secondo una prima ricostruzione, allo scoccare della mezzanotte, dopo il lancio di alcuni fuochi d’artificio che avevano innescato un principio di incendio nella sterpaglia, il giovane ha cercato di intervenire per evitare il propagarsi delle fiamme ma è caduto, precipitando per almeno cento metri in una zona impervia.
Le persone che erano con lui hanno immediatamente dato l’allarme e sul posto si sono precipitati Vigili del fuoco e sanitari del 118 che, dopo averlo raggiunto con difficoltà, a lungo hanno tentato di rianimarlo, senza successo. Il ragazzo era infatti in arresto cardiaco.

In provincia di Caserta l’ha scampata una 19enne, colpita all’addome da un proiettile vagante mentre era al balcone. Non è in pericolo di vita ma è stata ricoverata in codice rosso all’ospedale di Aversa. Molti i casi di arti amputati mentre venivano maneggiati petardi: nel milanese hanno perso la mano un 13enne e un 14enne; così come un 36enne ai Castelli romani, un 41enne a Napoli e un giovane di 20 anni a Catania. A Reggio Emilia un ragazzo di 19 anni ha riportato una lesione all’occhio sinistro ed è in prognosi riservata. E poteva avere conseguenze peggiori l’incidente avvenuto in una sala dell’hotel Excelsior di Bari, dove ha ceduto una parte del controsoffitto: 6 persone sono rimaste ferite, ma nessuna in modo grave. Mentre sono 48 i feriti a Napoli (22) e in provincia (26), secondo quanto fa sapere la questura; nessuno è in gravi condizioni. Quarantasei sono stati feriti da petardi, due da arma lanciarazzi. Risultano coinvolti anche tre minorenni.

In totale sono stati 686 in tutta Italia gli interventi dei vigili del fuoco riconducibili ai festeggiamenti di Capodanno, il 4% in più rispetto allo scorso anno, quando furono 658. Il numero maggiore quest’anno in Emilia Romagna, 107. Seguono Lombardia (92), Lazio (80), Campania e Puglia (61), Toscana (60), Sicilia (42), Piemonte (36), Veneto e Trentino Alto Adige (36), Marche (33), Liguria (29), Friuli Venezia Giulia (20), Umbria (7), Abruzzo e Basilicata (3), Calabria (2).