Luigi Di Maio si toglie la cravatta e si dimette

Luigi Di Maio ha comunicato a Palazzo Chigi la sua decisione di lasciare il Movimento 5 Stelle e dunque di non essere più il capo politico del suo partito. Ha fatto un passo indietro anche per quanto riguarda le varie fughe avvenute nel M5S.

Gli ultimi deputati che ieri hanno abbandonato il partito e sono passati al gruppo Misto sono Nitti Michele e Aprile Nadia.

Gli scenari che si aprono sono due: la prima idea è che al posto di Di Maio ci sia qualcun’altro dietro, oppure potrebbe toccare a Vito Crimi, in quanto membro anziano del partito 5s.

Il Premier Conte si è detto dispiaciuto per le dimissioni di Di Maio: “Se fosse una sua decisione lo rispetterò, mi dispiacerà molto sul piano personale”.

In sostituzione della figura del capo politico, il M5S potrebbe decidere di dotarsi di un comitato, in cui più persone potrebbero dividersi compiti e responsabilità. Come aveva spiegato già Di Maio in un precedente colloquio con i suoi colleghi, non basta pensare ad un eventuale vice per risolvere i problemi interni al Movimento. Il punto non sono le sue dimissioni da capo politico né da ministro degli Esteri, non si discute di questo ma del futuro del Movimento, Di Maio afferma.

Ha concluso così il discorso Luigi Di Maio: “La cravatta per molti in questi anni ha contraddistinto il mio operato da capo politico. Ora la portate tutti, ma all’inizio non era così. Per me ha sempre rappresentato un modo per onorare la serietà delle istituzioni della Repubblica e il contegno che deve avere un uomo dello Stato. Oggi simbolicamente la tolgo qui davanti a tutti voi. Grazie a tutti. Vi abbraccio. Buona fortuna. In quanto ne avremo tutti bisogno”.