Coronavirus Oggi, ecco le novità del 26 Marzo 2020

Per il quarto giorno consecutivo si è registrato ieri un calo del numero di nuove persone contagiate da coronavirus in Italia. La protezione civile ha comunicato che ne sono stati 3.491 nella giornata di ieri. Un numero inferiore rispetto ai 3.612 di martedì.

Dopo un aumento martedì, è tornato a calare anche il numero di persone decedute a causa del covid-19: 683 in un giorno. Il giorno precedente le vittime erano state 743.

Superati anche quota 9.000 persone guarite grazie ai 1.036 in più registrati ieri. Dei 57.521 malati complessivi, 23.112 sono ricoverati con sintomi e 30.920 sono quelli in isolamento domiciliare. Contando anche il numero dei deceduti e dei guariti da inizio emergenza le persone affette da coronavirus sul nostro territorio sono state 74.386.

Nelle Marche che è la regione più colpita se si paragona il numero dei contagiati a quelli della popolazione totale, entro 3 giorni verrà costruito un ospedale da campo che ospiterà 50 medici, 80 infermieri e 30 tecnici cinesi, tutti provenienti dal paese asiatico e che hanno lavorato a lungo a Wuhan, paese epicentro del contagio.

Ieri pomeriggio il premier Conte ha riferito alla Camera per la prima volta da quando è iniziata l’emergenza. Ha voluto ricordare le tante persone decedute a causa del coronavirus definendo questa come una prova durissima per l’Italia. Sul piano degli interventi da compiere ha ribadito che sono state fatte delle scelte significative ma non sufficienti. Per questo è già allo studio un nuovo provvedimento di sostegno che porterà allo stanziamento di un’altra cifra non inferiore ai 25 miliardi.

Intanto sta diventando virale in Italia un servizio andato in onda nel 2005 sul TGR Leonardo su Rai 3 dove si parlava di scienziati cinesi che stavano creando un supervirus polmonare da pipistrelli e topi. In molti hanno trovato una correlazione con quel servizio e l’epidemia di coronavirus che è scoppiata nel mondo. Ma è arrivata secca sia la smentita del premier Conte sia di esperti epidemiologici che hanno chiarito che non c’è alcun nesso tra il virus creato nei laboratori cinesi e il coronavirus attuale.