Hai paura di essere troppo felice? Ecco il motivo

Quando si parla di cherofobia o di paura di essere felici, non si intende la paura di essere allegri o spensierati, ma una vera e propria ansia che assale le persone quando va tutto bene.

Capita che ogni cosa nella propria vita vada per il verso giusto: il lavoro, l’amore, la famiglia, la salute, tutto va perfettamente ed ecco che all’improvviso arriva l’ansia. L’ansia che tutto ciò che si è costruito possa finire.

Essere felici oggi

Negli ultimi anni la felicità viene vista come un vero e proprio obiettivo di vita, da raggiungere a tutti i costi.

Tuttavia, la felicità spesso viene confusa con un’ideale di vita ricca di soddisfazioni, di successi, di conquiste e non si pensa che la vita, inevitabilmente, è fatta anche di momenti tristi, di solitudine e di fallimenti.

Vivere con delle aspettative di una felicità irreale non può che farci sentire infelici. Tuttavia, accanto a questa tipologia di persone che aspirano a raggiungere questa felicità finta senza mai arrivarvi, ci sono poi quelle persone che invece si sentono appagata e felici realmente, per quello che hanno, e vivono nella paura che tutto possa scomparire da un momento all’altro.

La cherofobia nel quotidiano e i sintomi

Come abbiamo detto prima, la cherofobia non è la paura di stare bene, di essere allegri e spensierati, ma riguarda la paura della felicità vera, quella in cui tutto va bene e ci sentiamo completi. Chi soffre di cherofobia non per forza una persona triste o introversa, ma è sicuramente una persona che evita determinate situazioni che potrebbero causare felicità proprio per paura di soffrire in seguito.

Le persone che soffrono di cherofobia hanno sperimentato nel corso della vita, già a partire dalla prima infanzia, un meccanismo insano del processo di azione-reazione. In che senso? In poche parole è capitato che ogni volta che erano felici poi succedeva qualcosa che le rendeva infelici. Ad esempio, se un bambino sperimenta un sentimento di felicità a cui segue poi un rimprovero o una punizione, assocerà che ad ogni felicità si sussegue un sentimento negativo. Infatti  queste persone ritengono che la vita sia un susseguirsi di momenti felici a cui segue inevitabilmente un momento triste.

Dal punto di vista pratico cosa fa un soggetto affetto da cherofobia? Cerca di non sperimentare la felicità, rimane passivo o rifiuta situazioni quotidiane, come un invito a una festa o una cena tra amici,  ma anche rifiutare relazioni o progetti a lungo termine, come per esempio un lavoro o  l’invito di una persona che piace per paura  di soffrire se la cosa dovesse iniziare.

La cherofobia non è  una patologia riconosciuta del DSM e quindi non è iscritta nell’album delle malattie mentali, non esistono cure per questo disturbo, l’unica via da intraprendere è la psicoterapia cognitivo comportamentale.

Bisogna riflettere anche sul fatto che la paura di essere felici nasconde quasi sempre anche una paura del futuro: perché se siamo felici e i nostri obiettivi sono raggiunti, a cosa potremo aspirare dopo?