“Non mangiare il finocchio!”: ecco le incredibili conseguenze

Qualche giorno fa si è parlato della cancerogenità del finocchio. O per essere più precisi, di alcuni elementi presenti all’interno dei semi di finocchio utilizzati di solito per la realizzazione di infusi digestivi o per aumentare la montata lattea. Ma allora è vero che non si dovrebbe mangiare finocchio? All’interno di questo articolo risponderemo a questa e ad altre domande.

La tisana al finocchio è cancerogena?

La notizia secondo la quale la tisana al finocchio sia cancerogena si fonda sul fatto che al suo interno è presente l’estragolo. Naturalmente l’estragolo può essere considerato un cancerogeno, tuttavia, il finocchio, come tutte le piante, contiene anche altri composti, tra i quali anche molti anti-cancerogeni. Oltretutto, l’estragolo è contenuto in molte altre piante come il basilico ma questo non lo rende tossico! Questo vale anche per la tisana a base di finocchio per la quale non è mai stato dimostrato alcun rischio, anzi, contiene antiossidanti e anticancerogeni (anetolo e flavonoidi) 100 volte in più dell’estragolo, che peraltro viene metabolizzato in percentuali infinitesimali.

Finocchio cancerogeno: falso mito

Per questo è inutile creare allarmismi svelando solo una piccola parte della verità. Non va dimenticato che una pianta non è composta da un’unica sostanza, è invece una sapiente combinazione di composti utili al nostro organismo. Basti anche pensare ad uno dei farmaci più utilizzati: l’Aspirina. Questo farmaco è stato realizzato partendo inizialmente dall’acido spireico della Spirea Ulmaria. L’Aspirina, infatti deriva da A (riferendosi al gruppo Acetil) e ”spir«, da Spirea. Ciò nonostante, l’Ulmaria ancora oggi viene utilizzata come antinfiammatorio e questo non causa danni allo stomaco, bensì lo protegge, al contrario dell’Aspirina in farmaco. Vi siete mai domandati come sia possibile che ciò accada considerato che il principio attivo è il medesimo? La risposta è abbastanza semplice: questo capita perché la Spirea Ulmaria contiene anche molte altre sostanze che invece proteggono lo stomaco. Di conseguenza è impossibile valutare un rimedio naturale esaminando solamente alcuni elementi in esso contenuti. Le piante, come già detto in precedenza, sono una miscela perfettamente equilibrata di sostanze benefiche. Non possono essere paragonate ai farmaci sintetizzati in laboratorio. Va inoltre ricordato che i farmaci, al contrario dei rimedi naturali hanno molte più controindicazioni. Per dimostrare ciò basta leggere un qualsiasi foglietto illustrativo di qualsiasi farmaco da banco, per rendersi conto che l’elenco degli effetti collaterali possibili è molto più lungo degli effetti benefici che dovrebbe avere. Per evitare di divagare oltre torniamo adesso a parlare del finocchio. In base a quanto appena detto si può affermare senza problemi che sia il finocchio che il basilico sono due esempi di come la natura ci offra senza troppi problemi die perfetti rimedi naturali anticancro. Altri esempi di sinergie di questo tipo sono poi creabili ad arte dal medico quando prescrive sostanze naturali durante la chemioterapia per ridurne certi effetti collaterali o, al contrario, per potenziarne l’azione, come per esempio la curcumina, il resveratrolo, le catechine del tè verde e i polisaccaridi di molte piante. In conclusione, quindi, non dovete avere paura del finocchio! Fermiamo questi inutili allarmismi!