La storia della cremazione

Se si sta vivendo la situazione difficile della morte di un parente, di un amico o anche di un caro conoscente, significa che è arrivato il momento di chiedersi cosa si deve fare e come si può procedere per tutti quegli aspetti che riguardano la cerimonia funebre. Si tratta di un momento delicato e nobile che va trattato con rispetto e solennità.

Per questo esistono servizi di onoranze funebri che si occupano di tutti gli aspetti legati al dopo vita con professionalità, arte e soprattutto sensibilità. Anche se molti scelgono di non parlarne, la morte e ciò che avviene dopo, non deve essere considerato un tabù; in tutto il mondo le celebrazioni del fine vita cambiano e la pratica del funerale avviene ormai da secoli.

È quindi giusto approcciarsi a questo argomento conoscendo tutte le alternative per saper scegliere meglio. Qui parliamo del perché scegliere la cremazione e da dove proviene questa pratica, come avviene e quali sono i documenti necessari.

Perché scegliere la cremazione

Il primo caso di cremazione risale a più di 17mila anni fa e per molto tempo rimase una pratica largamente usata; la chiesa cattolica l’ha poi a lungo osteggiata ritenendola antireligiosa perché rinnegava la resurrezione dei corpi.

Nella storia però, sono molti i personaggi illustri che hanno deciso di ricorrere alla cremazione e le loro ceneri sono oggi conservate nei cimiteri dei comuni di appartenenza. C’è da dire che la cremazione ha un valore etico oltre che pratico: ha il vantaggio di evitare il processo biologico della decomposizione, ad esempio, ed è presa in considerazione spesso anche per motivi filosofici, ambientali ed ecologici.

Inoltre, con la cremazione è possibile scegliere di non occupare la superficie in un cimitero, e quindi evitare gli obblighi connessi, ma di restare vicino ai propri cari. Insomma, la cremazione è stata spesso tacciata da pregiudizi vari, ma permette un risparmio notevole in termini di trasporto e soprattutto la libertà di poter richiedere l’affidamento delle ceneri.

Come avviene la cremazione

L’elemento principale del processo è il forno crematorio nel quale viene inserita la bara con la salma: il forno è in grado di trattare i resti umani ad alte temperature e in maniera veloce. All’interno, un sistema di ventilazione è in grado di alimentare il fuoco con l’ossigeno e garantire la combustione.

Gli operatori potranno monitorare il processo di combustione attraverso degli oppositi spioncini. Dopo qualche ora, i resti verranno fatti raffreddare e le ceneri saranno raccolte attraverso un setaccio che eliminerà le parti più fini. Verranno da queste eliminate le parti metalliche e saranno quindi sigillate all’interno dell’urna. Il processo impiega fino a tre ore in media.

Documenti e costi

In genere la cremazione deve essere richiesta al Sindaco del Comune in cui ci si trova per mezzo di testamento o dichiarazione firmata e datata oppure un atto notorio. Solitamente di questa richiesta se ne occupa l’impresa di onoranze funebri.

Successivamente è possibile richiedere l’affidamento delle ceneri al comune di residenza: le ceneri non potranno essere divise tra più persone, e l’urna viene affidata alla persona o al famigliare indicato nel testamento. Qualsiasi spostamento dovrà essere segnalato al comune che ha rilasciato l’autorizzazione. È possibile anche scegliere di non voler più tenere le ceneri, può succedere in caso di eccessivo malessere, e in questo caso si potrà provvedere alla tumulazione cimiteriale.

Alcuni potrebbero aver lasciato scritto l’intento di disperdere le ceneri: la dispersione viene disciplinata da regolamenti regionali, e possono quindi cambiare di paese in paese. Vi sono, di norma, luoghi preposti a questa pratica che è sempre vietata presso i luoghi abitati, nei laghi o nei fiumi. La cremazione è un servizio pubblico sottoposto a prezzi controllati dallo stato, ma ogni comune può ridurre liberamente la tariffa che è fissata intorno ai 500 euro. Naturalmente, un’impresa di onoranze funebri offre servizi completi e pacchetti dal prezzo arbitrari.