“La curcuma fa male al fegato!”: attenzione, ecco cosa succede

La curcuma fa parte della famiglia delle Zingiberaceae, alla quale appartengo in totale circa 80 specie. Questa tipologia di pianta è imparentata con lo zenzero ed ha delle lunghe foglie lanceolate e dei fiori bianco-rosati, mentre il fusto è simile a una radice che cresce sotto terra. Ma è vero che la curcuma fa male al fegato? All’interno di questo articolo risponderemo a questa e ad altre domande.

La curcuma

La curcuma è coltivata principalmente in tutta l’India e in altre regioni dell’Asia e dell’Africa. Uno dei suoi tratti più famosi è sicuramente il colore dorato della polvere che si ottiene dal suo rizoma. Infatti, questa polvere viene utilizzata per colorare tessuti ma anche alimenti come curry, senape e formaggi. La stessa polvere è però famosa anche per il suo sapore caldo e amaro utilizzato anche a scopi alimentari e officinali. La curcuma viene chiamata anche “zafferano d’India” per via del suo colore molto simile, e anche per il possibile utilizzo alternativo allo zafferano nella preparazione di diverse ricette.

Proprietà benefiche della curcuma

La principali proprietà della curcuma provengono dalla curcumina, che è il suo principio attivo utile al benessere del nostro corpo. Questa molecola è la diretta responsabile del particolare colore giallo dorato della curcuma. Alla curcuma sono state attribuite queste proprietà benefiche: antiossidanti, antinfiammatorie, antinfettive, antimicrobiche, epatoprotettive, trombosoppressive, cardioprotettive, antiartritiche, proapoptotiche, antitumorali e chemopreventive. La sua capacita di proteggere da tumori, principalmente al colon e al seno, dipenderebbe dalla regolazione negativa di molecole coinvolte nell’infiammazione, di fattori di trascrizione, di alcuni enzimi, di alcuni geni coinvolti nel cancro e delle specie reattive dell’ossigeno. Per quel che riguarda l’azione antinfiammatoria, dipende invece dalla sua capacità di controllare diverse molecole promotrici dell’infiammazione, alcuni fattori di crescita e i loro recettori, le proteine chinasi e altri enzimi, le molecole coinvolte nei meccanismi di adesione cellulare e NF-kB, fattore di trascrizione fondamentale nell’infiammazione. La curcumina è anche in grado di migliorare la resistenza all’insulina un fenomeno associato a diverse malattie e sindromi, come l’intolleranza al glucosio, il diabete, le malattie cardiovascolari e la sindrome metabolica.

La curcuma fa male al fegato?

No, la curcuma non fa male al fegato, anzi la curcuma ha proprietà epatoprotettive quindi fa bene al fegato. In particolare la curcuma è in grado di ridurre i danni dell’alcol sulle cellule epatiche. Tuttavia alcuni studi ritengono che proprio la curcumina presente nella curcuma, oltre ad avere delle capacità antinfiammatorie, potrebbe essere anche leggermente tossica. Tuttavia, va detto che per le persone in perfetto stato di salute, la curcuma è sicura e non causa particolari controindicazioni. Per questo la si può mangiare senza aver paura di incorrere in qualche pericolo. Ciò nonostante, il suo uso andrebbe limitato o addirittura sconsigliato per coloro che soffrono di patologie o disturbi, come l’occlusione delle vie biliari. Per esempio, se si hanno problemi alla cistifellea la curcuma potrebbe peggiorare la situazione, di conseguenza, questi soggetti dovrebbero evitare di mangiarla. Oltretutto a causa degli effetti anticoagulanti della curcuma, sarebbe meglio evitarne la somministrazione a coloro che hanno problemi correlati alla coagulazione del sangue. L’utilizzo della curcuma è sconsigliato anche alle donne in gravidanza o che sono in fase di allattamento. Anche se la curcuma ha delle capacità gastroprotettive, un suo uso eccessivo potrebbe causare dei disordini gastrici come indigestione, nausea e diarrea.