Monete e Covid 19: sono veramente pericolose?

Uno dei fattori che rendono più pericolosa la situazione sanitaria che stiamo vivendo riguarda il fatto che il SARS-CoV-2, il virus che provoca la malattia del Covid 19, riesce a sopravvivere a lungo su diverse superfici, come per esempio le monete e le banconote. Scopriamo assieme qualcosa di più in merito nelle prossime righe.

Il SARS-CoV-2 sopravvive sui soldi?

In questi mesi di emergenza sanitaria, sono stati effettuati diversi studi grazie ai quali è stato possibile scoprire che il Coronavirus è in grado di sopravvivere per diverso tempo su vari materiali. Nel caso di quelli porosi, utilizzati per la realizzazione delle banconote, si parla, dati scientifici alla mano, di una sopravvivenza pari a 4 giorni. Le monete non sono meno rischiose. Nel caso specifico di quelle di rame, viaggiamo nell’arco delle 4 ore dalla contaminazione prima di vedere un abbattimento della carica di infettività.

Questi dati dimostrano, non certo per la prima volta, la necessità di mettere in atto misure di igienizzazione delle mani anche dopo aver effettuato un semplice pagamento. Al netto della necessità di osservare le misure igieniche, è bene ricordare che, come ricordato all’inizio dell’emergenza sanitaria dalla Bank of England, la plastificazione delle banconote – ovviamente parliamo di quelle circolanti nel Regno Unito – prevede il ricorso a polimeri caratterizzati da una capacità di trattenere il virus non superiore a quella delle maniglie o di un altro strumento di pagamento molto diffuso, ossia la carta di credito.

Monete, banconote… e non solo

Quando si parla di sopravvivenza del SARS-CoV-2 sulle superfici con le quali abbiamo a che fare ogni giorno, un doveroso cenno deve essere dedicato a un dispositivo diventato di uso quotidiano: la mascherina. Su questo dispositivo di protezione individuale, è possibile trovare tracce di SARS-CoV-2 fino a una settimana dal momento del primo contatto con il Coronavirus.

I sette giorni di sopravvivenza valgono per la parte interna. Per quella esterna, invece, si parla di un tempo addirittura superiore. Come già detto, nel corso dei mesi di emergenza sono stati effettuati diversi studi relativi alla sopravvivenza del virus su vari materiali. Per quanto riguarda l’acciaio, per esempio, si parla di 72 ore prima di vedere un abbassamento totale dell’infettività. Degno di nota è il fatto che, dopo circa 7 ore, diminuisce la carica virale.

Concludiamo ricordando l’importanza estrema di pulire costantemente non solo le mani, ma anche superfici ad alta frequenza di contatto come per esempio lo schermo dello smartphone.