Casa in affitto? Attenzione, ecco grosse novità

L’emergenza sanitaria ha portato i cittadini italiani ad affrontare non poche difficoltà. Questo vale in particolare per chi si trova in condizioni di disagio economico e ha una casa in affitto (o uno spazio adibito ad attività commerciale).

Se ti trovi nella prima situazione, l’articolo che puoi leggere qui sotto è stato scritto per te e contiene le specifiche su una novità di cui devi essere assolutamente consapevole.

Affitto: la clausola contrattuale legata all’evoluzione del Covid

Ogni volta che si prende una casa in affitto, è importantissimo prendere in considerazione ogni singola probabilità di scenario avverso. Alla luce di ciò, nel momento in cui si firma il contratto è opportuno controllare la presenza dell’eventuale clausola Covid.

Di cosa si tratta? Entrando nel vivo del linguaggio giuridico, ricordiamo che, per essere davvero pecisi, si dovrebbe parlare di cause di forza maggiore, eventualità terze ed esterne in grado, in maniera indipendente dalla volontà dell’affittuario, di mutare lo scenario nazionale – p.e. con un lockdown o con restrizioni come quelle che stiamo vivendo – rendendo di fatto impossibile alla persona che vive in un immobile in affitto di percepire le sostanze economiche finalizzate a pagare la locazione.

Questa clausola conviene sia al proprietario, che evita il rischio di trovarsi ad avere a che fare con un inquilino moroso e con la necessità di gestire strascichi legali complessi, sia all’affittuario.

Attenzione: la presenza di questa clausola nel contratto di affitto non dispensa l’affittuario dall’obbligo di pagare le rate mensili dell’affitto. Si parla più che altro di una modulazione della loro entità economica sulla base dei danni che subiscono le entrate patrimoniali del titolare del contratto stesso.

Ovviamente è necessario che, nell’ambito dell’interazione, ci siano due soggetti con un rapporto di reciproca comprensione. Solo in questo modo, infatti, è possibile rimodulare il contratto di affitto in modo da venire incontro a chi si trova in una situazione di disagio economico e da non provocare troppi danni a chi ha investito in immobili e ha scelto di affittarli. Come già detto, tutto questo vale anche per i titolari di locazioni commerciali, come per esempio i ristoratori, tra le categorie più colpite dall’emergenza sanitaria.

Sia in questi frangenti, sia in caso di contratti di affitto a uso abitativo, si può avere a che fare con non poche criticità in caso di contratti stipulati prima dello scoppio dell’emergenza sanitaria, quando si parlava meno della sopra citata clausola. In tali situazioni, la cosa migliore da fare è procedere di concertazione reciproca.