Riforma pensioni: ecco cosa potrebbe accadere!

Come tutti gli anni in questo periodo, l’attenzione sulle ripercussioni legate al sistema previdenziale e alla riforma pensioni è altissima. Cosa potrebbe succedere nel prossimo futuro? Scopriamolo assieme nelle prossime righe di questo articolo.

Pensioni: cosa potrebbe accadere nel 2021

Con l’approvazione della Legge di Bilancio 2021, potrebbero essere messi in atto alcuni cambiamenti relativi in particolare alle pensioni di importo medio, che potrebbero essere interessate da tagli non indifferenti. Tutto questo andrebbe a collocarsi in un contesto economico non certo positivo, con le due ondate di Covid-19 che hanno causato a tantissime persone la perdita del lavoro e ad altre una contrazione pesante delle entrate economiche.

Con la caduta del PIL – che dovrebbe riflettersi, tra le varie cose, anche sul tasso di capitalizzazione delle pensioni – si avranno ripercussioni anche sugli assegni pesanti sia sulle pensioni che verranno percepite da chi maturerà in futuro il diritto al trattamento, sia sugli assegni di chi, invece, la pensione la percepisce già.

Come sopra ricordato, a essere particolarmente a rischio sono soprattutto le pensioni di importo medio che, nel 2021, potrebbero subire tagli fino a 1000 euro per diversi motivi. Fondamentale, per esempio, è considerare l’adeguamento che interesserà le pensioni e che vedrà cambiamenti sulla base dell’indice dei prezzi al consumo.

Cosa succederà con la prossima riforma delle pensioni?

Anche se per il 2021 non si parla di una riforma delle pensioni vera e propria ma più che altro di proroghe – soprattutto di misure come l’Opzione Donna, che permette alle lavoratrici che hanno compiuto i 58 anni di età e maturato 35 anni di contributi di uscire dal mercato del lavoro con l’assegno calcolato con metodo contributivo – di certo c’è che l’esecutivo si sta impegnando per garantire alle fasce di popolazioni maggiormente disagiate dal punto di vista economiche un assegno minimamente dignitoso.

Tutto questo si traduce in un adeguamento del rateo mensile al costo della vita. Questo cambiamento, di riflesso, ha effetti sull’ammontare delle pensioni di importo medio/alto. Secondo il legislatore, infatti, si tratta di assegni pensionistici in grado di garantire un livello di sussistenza sufficiente per una vita dignitosa.

Entrando nel vivo dei tagli, facciamo presente che si parla di una diminuzione di circa 1000 euro su base annuale. Oltre al Pil e all’indice dei prezzi al consumo, va annoverato nell’ambito dei ‘colpevoli’ anche l’adeguamento dell’aspettativa di vita.

Concludiamo facendo presente che la crisi del 2020 potrebbe influire sugli importi delle pensioni fino al 2023 (tasso di capitalizzazione del 2022).