Alfonso Signorini è stato corretto dall’associazione Arcigay, in merito ad alcune affermazioni che ha espresso durante l’ultima puntata. Il suo intento è stato quello di far capire al padre di Giacomo Urtis che suo figlio è gay e che dovrebbe di conseguenza accettarlo, poiché deve essere felice e libero di essere sé stesso. Ma durante questo discorso ha sbagliato continuando a parlare di “scelta”, e non semplicemente di consapevolezza del proprio orientamento sessuale.
A questo punto è scoppiata la polemica sui social, ma a pensarci è stato il segretario generale dell’associazione, il quale con molta calma ha spiegato il perché usare la parola “scelta” sia così sbagliato. Il messaggio è possibile trovarlo nella pagina ufficiale di Arcigay, pubblicato per il conduttore. In questo modo, proprio quest’ultimo, potrà capire il suo sbaglio, che noi crediamo sia stato fatto in buona fede.
Alfonso Signorini corretto da Arcigay
Noi vi lasciamo alcuni stralci di quanto scritto in merito alla diretta di ieri:” Omosessuali si nasce o si diventa? Ieri sera, durante la trasmissione del Grande Fratello Vip, Alfonso Signorini nell’atto encomiabile di sostenere la relazione complicata tra una persona omosessuale e i suoi familiari, ha più volte ripetuto che l’omosessualità è una scelta. Da rispettare, da sostenere, ma pur sempre una scelta, cioè il frutto del libero arbitrio di una persona. […] Dire che una persona ha scelto di essere omosessuale fa intendere che quella stessa persona avrebbe potuto scegliere, al contrario, di non essere omosessuale. Quella persona avrebbe avuto insomma un’opzione alternativa, magari più affine alle aspettative dei familiari e delle persone attorno, ma con atto di forza l’ha esclusa. Non è così: non esistono alternative o opzioni diverse, non si sceglie se essere omosessuali o eterosessuali”.
Ha continuato:” Le scelte insomma non sono estranee al percorso di una persona gay o lesbica ma non sono l’origine di quel percorso. E questo vogliamo ribadirlo non per vezzo ideologico, né per fare la lezione al direttore Signorini, evidentemente in buona fede, semmai a tutela di tutte quelle persone che subiscono l’oppressione di chi, rispetto al loro orientamento sessuale, tenta di “far cambiare idea”, di “correggere”, di “riparare”, mettendo in atto pratiche che sfociano nella violenza e che in nessun modo devono apparire legittime, giustificabili ma anche solo dotate di un senso. (Gabriele Piazzoni, segretario generale Arcigay)”.