“Non mangiate questi gelati!”: richiamati dal Ministero della Salute, attenzione

Il gelato ritorna per forza di cose in auge nel periodo estivo, sopratutto in un paese come il nostro che gode nella quasi totalità del territorio di temperature mediamente temperate se non addirittura calde, frutto di un clima mediterraneo.

Le innumerevoli tipologie differenti di gelato ne hanno decretato il successo da molti anni, varietà che è aumentata a dismisura con l’industrializzazione alimentare: nonostante in molti preferiscano ancora la variante “artigianale”, la maggior parte dei gelati viene prodotta da industrie ed è formalmente confezionata. Il gelato resta tra i pochi alimenti di larga diffusione che incontrano i gusti di tutti, o quasi, ma portando benefici al nostro corpo, a patto di non esagerare nel consumo.

“Non mangiate questi gelati!”

Il rovescio della medaglia della produzione industriale è ovviamente portata da alcuni problemi di produzione che possono rendere uno specifico lotto non consumabile per le più svariate motivazioni. Con controlli qualità molto serrati il rischio di immettere sul mercato prodotti non idonei al consumo è minore ma è sempre presente, solitamente sono i produttori stessi a fornire un vero e proprio avviso che viene comunicato al Ministero della Salute, organo governativo che provvede a rendere il tutto ufficiale.

Ossido di etilene nel gelato

Uno degli ultimi avvisi diramati dal Ministero della Salute riguarda una specifica unità prodotta di gelati NUII DrkCho&Coffee 90×4 IT UMB, precisamente la quantità interessata è presente nel lotto MI0049, prodotto dalla Froneri Polska, nello stabilimento Mielec, con lotto di produzione MI0049**. Nelle avvertenze si legge: (MI0049, MI0050, MI0051) – TMC 02/2022; (MI0126, MI0128, MI0152) – TMC 06/2022; (MI0153; MI0160; MI0161) – TMC 06/2022; (MI1101, MI1102, MI1103, MI1104) – TMC 04/2023; (MI9339, MI9340) – TMC 12/2021.

La motivazione è la possibile presenza di ossido di etilene, una sostanza tossica utilizzata in passato nei pesticidi, nei semi di carrube presente nella farina utilizzata per la produzione di questo particolare tipo di gelato. La nota del Ministero della salute chiarisce che la “diffida” dal consumo di prodotti che fanno parte del lotto in questione è puramente a scopo precauzionale. Chiunque ne abbia acquistato una o più unità può riportare la merce dove è stato acquistato il tutto.

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