“Non buttare le bucce di castagna”: ecco l’incredibile motivo

Le castagne rappresentano uno dei principali frutti della stagione autunnale, alimento molto diffuso e consumato spesso durante le festività natalizie su tutto il territorio nazionale, visto che il castagno è molto diffuso ovunque siano presenti le montagne, quindi prevalentemente nei pressi di Alpi e Appennini.

La castagna

La castagna è molto “duttile” in fase di cottura, visto che può essere lessa, cucinata il forno, in padella oppure arrostita (le caldarroste), e molto radicata nel folkrore locale della maggior parte delle regioni, essendo stato un frutto molto importante per il sostentamento dei ceti meno abbienti in periodi storici particolarmente problematici. Esistono molte varietà di castagne così come le metodologie di raccolta (definita  per l’appunto castagnatura) e conservazione.

Si tratta quindi non solo di un frutto molto “duttile” e decisamente apprezzato per il sapore ma che può essere sfruttato non solo dal punto di vista alimentare.

“Non buttare le bucce”

castagna

Anche le bucce, che ovviamente vengono rimosse e gettate in fase di preparazione, celano a molti usi decisamente utili: uno degli utilizzi più conosciuti è rappresentato da un composto che può fungere da ravvivante per i capelli. L’importante è ricordarsi di conservare l’acqua utilizzata in fase di cottura, se queste sono state lessate oppure in alternativa è possibile utilizzare le bucce di una dozzina di castagne.

L’acqua di cottura residua della lessatura oppure quella che è possibile ottenre facendo bollire le bucce per circa mezz’ora in un litro e mezzo di acqua, va passato in un setaccio e successivamente applicato sui capelli dopo uno shampoo, a mo di ultimo riscaquo. Questo renderà i capelli più lucenti e conferirà un temporaneo ma interessante effetto lievemente ramato.

Le bucce residue possono essere utilizzate anche come compost per le piante, e il liquido può essere utilizzato come fertilizzante da collocare sul fondo dei vasi.