Cosa succede a chi beve latte con il colesterolo? Ecco le conseguenze

I livelli di colesterolo presenti nel sangue rappresentano da oramai diverse decadi uno dei principali valori da monitorare: infatti sia giovani che meno giovani si ritrovano spesso nella condizione di fronteggiare valori estremamente alti di colesterolo LDL, ossia quello considerabile “cattivo”, che in quantità eccessive può provocare vere e proprie ostruzioni delle arterie, impedendo la normale circolazione sanguigna, con problematiche conseguenti anche decisamente gravi.

Nonostante solo una parte del colesterolo integrato dal cibo vada effettivamente ad inficiare i livelli presenti nell’organismo, è sempre più nota la correlazione tra lo stile di vita, alimentazione inclusa con i sintomi relativi.

Colesterolo e stile di vita

Per combattere l’ipercolesterolemia, ossia il termine scientifico del colesterolo alto, è opportuno curare l’alimentazione, e regimi alimentari come la dieta mediterranea sono particolarmente adatti allo scopo, anche se chi soffre di questa patologia spesso deve fronteggiarla anche per questioni genetiche. Diete sbagliate e stili di vita eccessivamente sedentari hanno fatto aumentare il numero di persone con valori di colesterolo mediamente alti di diversi punti percentuali nell’ultimo decennio.

Cosa succede a chi beve latte con il colesterolo?

Il latte ad esempio rappresenta un alimento “divisivo”, perchè se per alcuni rappresenta qualcosa di utile anche da adulti, per altri invece il suo consumo dovrebbe essere dedicato solo ai più piccoli. Essendo un alimento fortemente nutritivo, si è portati a pensare che provochi un aumento di massa grassa, andando a influire sui livelli di colesterolo.

In realtà un recente studio coordinato tra Stati Uniti e Regno Unito, che hanno esaminato le abitudini di diversi milioni di persone non hanno rilevato picchi particolari di colesterolo da parte di chi è solito consumare quantità più che discrete di latte, anche nei soggetti in sovrappeso: il latte, sopratutto quello magro, scremato e parzialmente scremato, se assunto in quantità non eccessive può invece aiutare il corpo a gestire al meglio questi valori.