Mangiare riso riscaldato: pazzesco, ecco cosa accade

Rispetto alla pasta, il riso presenta delle proprietà uniche che lo rendono particolarmente adatto ad essere riscaldato e consumato successivamente, anche perchè non sempre è facilissimo comprendere effettivamente le dosi di cottura, e quindi capita piuttosto spesso di ritrovarsi con del riso cotto in eccesso.

Tuttavia questo cereale, alimento principale delle popolazioni asiatiche e fortemente radicato con gran parte delle culture presenti sul pianeta, rappresenta il terzo prodotto agricolo più coltivato, dopo la canna da zucchero ed il mais. La produzione mondiale totale è rappresentata da Cina ed India, ma è piuttosto sostanziosa anche nel nostro paese che ha iniziato a coltivarlo durante il medioevo. Attualmente l’Italia è tra i primi produttori di riso in Europa.

Mangiare riso riscaldato: pazzesco, ecco cosa accade

Mangiare del riso riscaldato può provocare la comparsa di un batterio che si moltiplica attraverso le spore, noto come Bacillus cereus: questo ha la tendenza a moltiplicarsi sopratutto dopo che il riso è stato cucinato e lasciato raffreddare a temperatura ambiente per diverso tempo e non è sufficiente una nuova cottura, in pentola ma anche a microonde.

Questo batterio può provocare dei sintomi decisamente fastidiosi, come nauesa, vomito, coliche ma anche diarrea e forti dolori addominali, che solitamente si manifestano a partire da un’ora dopo aver mangiato riso contaminato.

Cosa fare

L’importante è ricordarsi di mettere il riso in frigo poco dopo averlo cucinato, al massimo dopo un’ora visto che la temperatura ambiente, unito a fattore umidità rappresentano le condizioni ideali per la proliferazione del batterio. Anche repentini cambi di temperatura non aiutano di certo, perciò è consigliabile riscaldare il riso avanzato una volta sola ed in generale ricordarsi di consumarlo entro 24 ore, una volta tolto dal frigorifero.

In generale è sempre meglio calcolare in maniera accurata la quantità necessaria di riso da utilizzare, anche per evitare sprechi di cibo.