Il bicarbonato scade? La verità è sconvolgente

Il bicarbonato di sodio è presente in pressochè tutte le case, ed è il tipico prodotto che solitamente non viene utilizzato spesso ma che quando non c’è se ne sente la mancanza. E’ utilizzato prevalentemente in cucina, ma anche per “pulire” le verdure e igienizzare i sanitari, anche se l’utilizzo più comune e frequente è quello “digestivo”: il bicarbonato infatti è una sostanza alcalina che accresce il pH gastrico e possiede la principale capacità di riuscireneutralizzare gli acidi, quindi è la scelta migliore quando si hanno difficoltà digestive, ma disciolto in acqua è utile anche contro le castriti e le ulcere, oltre ad avere il potere di alcalinizzare le urine.

In sostanza il bicarbonato riesce a stimolare la produzione di acidi presenti nell’organismo, limitando la funzione immunitaria della milza che rappresenta il fattore dietro la maggior parte dei fastidi digestivi.

Il bicarbonato scade?

Il bicarbonato non ha una scadenza vera e propria visto che in condizioni di conservazione normali può essere utilizzato con successo anche dopo anni. La data di scadenza riportata su tutte le confezioni viene comunque stampata per una questione relativa ai prodotti alimentari che devono avere una data ultima al massimo di 3 anni.

L’unica differenza concreta nell’utilizzare del bicarbonato “vecchio” rispetto ad uno più recente è la minore effervescenza quando viene disciolto in acqua, ma le proprietà non vengono intaccate rispetto al prodotto nuovo.

Quando usarlo

Come detto, quando si hanno difficoltà relative all’apparato digerente, proprio per le proprietà già elencate. In generale la dose consigliata dai nutrizionisti e dai medici quando risulta necessario non è superiore a 1 cucchiaino di bicarbonato fatto sciogliere in mezzo litro di acqua. Spesso si aggiungere un po’ di succo di limone per rendere il tutto più dissetante e meno fastidioso al palato.

Una dose maggiore potrebbe provocare fastidi e leggere irritazioni dell’apparato digerente.