“Non mangiare questi formaggi!”: fanno alzare il colesterolo

Il consumo quotidiano di formaggio è estremamente dannoso per la salute. Basti pensare che la quantità di sale presente in una porzione di formaggio è molto più alta di quella che contenuta in una porzione di patatine confezionate. Di conseguenza, quando si mangia formaggio la pressione sanguigna si alza vertiginosamente e la circolazione del sangue risulta più lenta e faticosa. Come se non bastasse, il colesterolo e i grassi saturi del formaggio aumentano il livello di colesterolo nel sangue. I rischi del colesterolo alto, chiamato in linguaggio medico ipercolesterolemia, nei soggetti predisposti a malattie cardiache, possono essere fatali in quanto potrebbero degenerare in episodi di infarto cardiaco o ictus cerebrale.

Dopo un pasto costituito prevalentemente di formaggi, ci si sente, di solito, pieni e assonnati, tanto che il pisolino post pranzo diventa qualcosa a cui è difficile resistere. Il motivo della stanchezza e dell’affaticamento tipici del post-formaggio dipendono dal cambiamento di densità del sangue, che diventa più viscoso. Secondo i ricercatori il gonfiore addominale provocato dal consumo di formaggi pare sia dovuto a una generale intolleranza della popolazione nei confronti del lattosio e della caseina, la proteina contenente nel latte e nei suoi derivati. Prendendo in considerazione i numeri e le pervenutali per renderci conto della gravità del problema, è stato calcolato che almeno il 70% della popolazione mondiale abbia una qualche forma di intolleranza al latte e ai latticini, in una forma che può essere sintomatica o asintomatica in base all’indice di intolleranza.

Evitare il consumo di formaggi è molto importante perché anche se gli effetti negativi non sono visibili nell’immediato, bisogna fare un investimento per il futuro perché mangiare formaggio tutti i giorni a lungo andare può portare a conseguenze molto gravi, anche mortali.

Allarmismo? Assolutamente no!

Il formaggio, essendo un alimento estremamente grasso e pieno di sale, contribuisce al dilagarsi del fenomeno dell’obesità e a malattie quali l’ipertensione, causando ipercolesterolemia, diverse malattie a carico del sistema cardiovascolare e, non per ultimo, il diabete.

Ricordiamo che l’aumento del colesterolo, causato dal consumo di formaggi, determina un aumento di grassi all’interno delle arterie che, con il tempo, finiscono per restringersi e, nel peggiore dei casi, si ostruiscono bloccando il passaggio del sangue.

Il graduale restringimento dei vasi sanguigni, specie in età avanzata, può essere uno dei fattori di rischio della demenza senile e, in particolare, del morbo di Alzheimer.

Un ulteriore fattore di rischio del mangiare formaggio è quello di imbattersi nell’osteoporosi con il passare del tempo. Potrebbe sembrare paradossale, dato che il latte e i suoi derivati sono sono sempre stati considerati le fonti per eccellenza di calcio nella dieta. Tuttavia, è stato studiato che l’associazione di un alto contenuto di proteine di origine animale e il calcio possono causare un’alterazione della vitamina D, elemento necessario per un buon mantenimento osseo.

La soluzione a tutti questi problemi è smettere di mangiare formaggi. Infatti, basti pensare che il latte è un alimento riservato a neonati e bambini nella loro prima fase di crescita: ecco perché è così ricco di nutrienti, ma allo stesso tempo di grassi e calorie. Noi, in quanto adulti non abbiamo alcun bisogno di consumarlo, neanche sotto forma di derivati!