Cosa succede a chi mangia cereali con il colesterolo? Ecco la verità

Il contenuto di colesterolo presente nei cereali è praticamente pari a zero; nel regno vegetale, infatti, il colesterolo viene sostituito dai fitosteroli, delle sostanze che, pur essendo simili al colesterolo, risultano del tutto differenti per quanto riguarda la funzione metabolica espletata nell’organismo umano. L’apporto alimentare di fitosteroli (chiamati anche steroli vegetali) permette di controllare l’indice di colesterolo nel sangue. Di conseguenza, il passaggio da una dieta povera ad una ricca di vegetali può migliorare a ridurre i livelli di colesterolo di un 10-20% circa.

Che tipo di cereali consumare con il colesterolo?

Per cereali ovviamente intendiamo: frumento, mais, grano, riso, segale, avena, sorgo, miglio, quinoa, bulgur, orzo ecc… Tutti questi cereali  contengono una buona quantità di fitosteroli. Tutto ciò, assieme all’alto contenuto di fibre di cui sono composti i cereali, permette loro di essere particolarmente utili nella lotta contro il colesterolo alto. Un discorso differente va fatto per le farine raffinate, dove il contenuto di lipidi è piuttosto basso pertanto, nei prodotti raffinati sia il colesterolo che i fitosteroli sono del tutto assenti. Una piccola quantità di lipidi viene invece conservata nelle farine integrali che occupano tuttavia un ruolo del tutto marginale rispetto ai prodotti realizzati con farina bianca, inoltre gli attuali prodotti integrali sono perlopiù ottenuti aggiungendo crusca a farine già raffinate quindi non sono del tutto benefici. Ovviamente, bisogna sottolineare che le farine raffinate ed i derivati – essendo privi di colesterolo – possano essere consumati a cuor leggero perché appunto il loro consumo non aumenta i livelli  di colesterolo nel sangue.

Per le farine raffinate a bassissimo contenuto di grassi devono essere adottati metodi diversi, quindi colesterolo e steroli vegetali sono completamente assenti nei prodotti raffinati. Al contrario, la farina integrale trattiene una piccola quantità di lipidi, tuttavia, il suo effetto è del tutto insignificante rispetto ai prodotti a base di farina bianca, e gli attuali prodotti integrali sono per lo più ottenuti aggiungendo crusca a farina già raffinata, quindi non sono del tutto benefici . Ovviamente va sottolineato che le farine ei derivati ​​raffinati, privi di colesterolo, possono essere facilmente consumati perché il loro consumo non aumenta i livelli di colesterolo nel sangue. Per controllare il colesterolo, la dieta deve essere innanzitutto sobria e non eccessiva, quindi è necessario calibrare il consumo di prodotti raffinati in base al fabbisogno energetico dell’organismo per evitare eccessi. Se aggiungiamo molti derivati ​​del grano, come prodotti da forno (biscotti, brioches, merendine, ecc.), aggiungiamo spesso grassi animali (burro, strutto, ecc.) o uova, e anche grassi vegetali idrogenati, capiamo come fare la pasta e pane Il consumo di questi alimenti va comunque evitato e controllato.

Colesterolo e rischio cardiovascolare

Il colesterolo è contenuto e trasportato nel sangue da particolari “navicelle”, le lipoproteine:

  • Lipoproteine a bassa densità, LDL o “colesterolo cattivo”, spostano il colesterolo dal fegato verso le cellule del nostro corpo.
  • Lipoproteine ad alta densità, HDL o “colesterolo buono”, trasferiscono il colesterolo in eccesso dai tessuti e lo portano al fegato dove viene eliminato.

valori di riferimento del colesterolo nel sangue sono

  • Colesterolo totale: entro 200 mg/dl
  • Colesterolo LDL: entro 100 mg/dl
  • Colesterolo HDL: non meno di 50 mg/dl.