Cosa succede a chi mangia la salsiccia con il colesterolo e la glicemia? Ecco la risposta

La salciccia è una delle più note forme di “carne conservata ed essiccata”, originariamente ideata dalle popolazioni lucane e di altre parti del Mezzogiorno in numerose tipologie. La definizione di salciccia prevede una preparazione di carne (solitamente viene utilizzata quella di maiale) stipata in un budello artificiale oppure animale con delle spezie aggiunte. Trattandosi di una tipologia di prodotto percepito come “tradizionale”, sono in molti a considerare la salciccia non esattamente un alimento salutare: molti regimi alimentari infatti sconsigliano l’uso di carne speziata, e anche chi soffre di colesterolo o glicemia sopra la media di “sicurezza” possono rientrare in questa categoria.

L’apporto nutrizionale

Dal punto di vista nutrizionale, la salciccia non è esattamente un alimento sano, anzi: il ridotto apporto di acqua, dovuto all’essicazione, oltre al contenuto di spezie e sopratutto uno decisamente ingente di sale, rappresentano tutti fattori non positivi per la nostra salute, anche in riferimento ad un organismo sano.

Insomma, si tratta di un “peccato di gola” che praticamente tutti intendiamo come tale: fondare la propria dieta su carni grasse e speziate tende solitamente ad accorciare la vita.

Cosa succede a chi mangia la salsiccia con il colesterolo e la glicemia? Ecco la risposta

L’apporto di colesterolo è sensibilmente alto così come quello di sodio, a causa del sale e delle già citate spezie, quindi chi deve combattere contro il colesterolo alto dovrebbe evitare senza ombra di dubbio un consumo importante di salciccia. Un consumo saltuario, magari scegliendo prodotti di buona qualità, non crea particolari problemi, sopratutto se si segue uno stile di vita equilibrato.

Per quanto riguarda l’apporto glicemico, è più complicato fare una stima, ma gran parte delle salsicce presenta numerosi parti grasse. Il discorso relativo al consumo limitato è utile anche per chi soffre di glicemia alta, quindi i diabetici dovrebbero evitarne il consumo, dato che c’è il concreto rischio di provocare problemi relativi al sistema circolatorio e quindi al cuore, come pressione alta, spossatezza ma anche maggiore rischio di infarti e ictus.