Assegno da 500 euro se hai queste malattie: ecco quali

Il sistema previdenziale italiano è da anni molto diversificato per “venire in soccorso” di determinate e specifiche patologie, un tempo non considerate tali al 100 %, oppure numerosi altri disturbi che nel corso del tempo possono peggiorare compromettendo la normale decorrenza di vita.

Il nostro paese infatti prevede un sistema di invalidità espresso in percentuali che identifica chi ha maggiori necessità di supporto previdenziale, inteso sia come agevolazioni ma anche come aiuti economici in senso stretto, che fanno parte di una serie di leggi e regolamentazioni anche di diversi anni fa che nella maggior parte dei casi sono modificate in maniera più o meno importante con il passare degli anni.

Aiuti previdenziali

Il sistema prevede anche l’accompagnamento, ossia un ulteriore aiuto per le persone che non possono gestire una particolare condizione fisica e/o mentale in maniera autonoma ma che richiedono per l’appunto una persona. La cosiddetta indennità di accompagnamento, spesso definita anche anche assegno di accompagnamento, è una prestazione economica erogata dall’INPS a favore degli invalidi civili che hanno bisogno di assistenza continua, regolata dalla legge n. 18/1980. E’ prevista per tutti coloro che ottengono l’invalidità del 100 %.

Tramite opportuni controlli, questa si ottiene in caso di manifesta impossibilità e incapacità alla deambulazione autonoma, di mettere in pratica normali azioni quotidiane senza l’aiuto di un accompagnatore.

Assegno da 500 euro se hai queste malattie: ecco quali

Negli ultimi anni la quantità di malattie identificabili come mentali ha avuto più di qualche aggiornamento: patologie psichiche che mettono in evidenza condizioni come allucinazioni o deliri da parte del richiedente possono garantire una prestazione previdenziale mensile pari a 522,10 euro.

Alcune patologie piuttosto specifiche come la drepanocitosi, anemia falciforme, morbo di Cooley,  talassemia maior e ogni tipo di malattia invalidante al punto da non permettere il normale svolgersi quotidiano. Per ottenere queste prestazioni previdenziali è indispensabile avere un contributo previdenziale di almeno 10 anni oltre ad avere 35 o più anni d’età.