Cosa succede a chi mangia frutta candita con colesterolo e glicemia? Ecco la verità

La frutta candita o “candita” è un alimento macrobiotico che fa parte di una frutta intera conservata – simile alla frutta sciroppata, alla frutta secca, alla frutta sotto spirito, alle marmellate e alle confetture, gelatine, ecc.
Da un punto di vista nutrizionale, la frutta candita rientra nei gruppi alimentari essenziali in quanto ricca di vitamine A e C come la frutta fresca.

Caratteristiche nutrizionali

Altre caratteristiche degne di nota sono: ricchezza di acqua, fibre, minerali, in particolare potassio, vari antiossidanti non vitaminici o minerali, come i polifenoli. Da un punto di vista nutrizionale, la frutta fresca—frutta agrodolce—appartiene ai gruppi alimentari essenziali VI-VII—frutta e verdura ricca di vitamine A e C.

Altre caratteristiche degne di nota sono: ricco di acqua, fibre, minerali – in particolare potassio – vari antiossidanti non vitaminici o minerali – come polifenoli, ecc.

Questo gli conferisce un carico e un indice glicemico-insulina molto elevati, pertanto è meno adatto alla nutrizione clinica, soprattutto sovrappeso, diabete di tipo 2 e ipertrigliceridemia.

Tieni presente che l’eccesso di zucchero può anche aumentare la formazione della carie dentale; per migliorarne la conservazione, le conserve nel settore industriale sono ricche di additivi antiossidanti, in particolare vari tipi di ascorbati a base di vitamina C o acido ascorbico, oltre all’anidride solforosa. Le ricette con le conserve fatte in casa sono lunghe ma non complicate.

Le fasi necessarie per prolungare la conservabilità sono la preparazione della frutta – lavaggio, sbucciatura e taglio – macerazione sciroppata e messa a riposo, e l’aggiunta continua di zucchero fino al termine della trasformazione chimico-fisica; per garantirne la conservazione, l’ammostamento del frutto deve essere effettuato in modo completo per procedere.

Il processo che determina la saccarificazione è l’osmosi; grazie ai diversi gradienti di concentrazione, un gran numero di carboidrati semplici sono in grado di attingere contemporaneamente acqua dalle cellule vegetali che li penetrano – fino a oltre il 70% del volume totale precedentemente occupato principalmente da acqua e minerali.

Le caramelle possono essere servite calde o fredde; quest’ultima conserva meglio il contenuto aromatico della frutta fresca.

In cucina, la frutta candita viene utilizzata principalmente come dolcetto o come ingrediente di dolci più delicati; i dolci italiani canditi più famosi sono: il panettone in Piemonte e la cassata in Sicilia. Per ragioni di equilibrio nutrizionale e di possibile prosecuzione a lungo termine, si consiglia generalmente di consumare lontano dai pasti principali per evitare un eccessivo carico glicemico.

Di conseguenza, è più probabile che le conserve siano uno spuntino o un ingrediente per la colazione; molte persone la immergono nello yogurt o nel latte – e anche nelle verdure – e la servono con cereali e frutta secca – o semi oleosi – miele e cioccolato fondente.