Cosa succede a chi mangia broccoli con colesterolo e glicemia? Ecco le conseguenze

I broccoli rappresentano una dei prodotti ortofrutticoli più diffusi al mondo, inevitabilmente associati al nostro paese che ne produce in gran quantità, in svariate tipologie: i broccoli rappresentano una del cultivar (una tipologia di vegetale ottenuta tramite una modificazione genetica) delle piante che rientrano nel gruppo Italica.

Quelli che assumono il nome di broccoli non sono le foglie o i fiori della pianta, ma l’infiorescenza. Rappresenta uno dei vegetali “simbolo” del nostro paese anche al di fuori dell’Europa e viene associato solitamente ad una dieta sana, anche nell’immaginario comune i broccoli “fanno bene”.

Proprietà nutrizionali

La nomea di verdura benefica non è campata per aria, visto che conferiscono numerose proprietà importanti per l’organismo come un denso apporto di sali minerali come ferro, potassio, calcio, selenio e magnesio, vitamine A, C, E, K e acido folico. Ottimo anche l’apporto di carboidrati e fibre, che li rende eccellenti per qualsiasi tipo di regime alimentare per la salute.

I broccoli sono consumati sopratutto in zuppe e minestre ma anche “al naturale”, sia come condimento che come “alimento principale”.

Cosa succede a chi mangia broccoli con colesterolo e glicemia? Ecco le conseguenze

Grazie all’elevato potere saziante, dovuto anche ad un’importante contenuto di acqua e fibre, i broccoli sono ottimi alleati nell’ambito delle diete dimagranti e dato il ridotto apporto di zuccheri, quindi ottimi, in quantità moderate, per limitare valori glicemici particolarmente alti, grazie anche al contenuto di sulforafano.

Diversi studi hanno inoltre confermato l’effetto benefico di un consumo costante di verdure che fanno parte della famiglia delle brassicacee o crucifere (broccoli, così come anche cavoli e cavolfiori) sull’apparato cardiovascolare, contribuendo in maniera importante alla riduzione del colesterolo “cattivo”, definito LDL (lipoproteine a bassa densità), ossia la tipologia di colesterolo che viene considerata la causa principale di ictus, infarti ed altre problematiche dovute all’accumulo del colesterolo sulle pareti interne delle arterie.