Da dove proviene la bresaola di tacchino? Ecco la risposta

La bresaola rappresenta una tipologia di salume molto apprezzata, di qualità pregiata, e geograficamente associata alla Valtellina, località dove viene prodotta la qualità più apprezzata e famosa che gode di certificazione IGP.

Rispetto alla stragrande maggioranza dei salumi la bresaola è considerata una forma di insaccato non così “dannosa” per il corpo, anzi consumo risulta compatbile con la stragrande maggioranza dei regimi alimentari perchè prodotta attraverso una procedura molto semplice e tradizionale che è cambiata pochissimo nel corso dei secoli.

Cos’è?

Si tratta di una forma di insaccato crudo, sviluppato a pezzo intero e non affumicato, realizzato sopratutto con la carne di manzo, ma esistono anche varianti, sempre prodotte nella zona di Sondrio, che utilizzano la carne ci cervo o cavallo. La preparazione come detto non prevede cottura: la carne passa alcune settimane in salamoia, durante questo processo vengono aggiunti condimenti ed aromi, sale e pepe. La carne viene inserita in un budello in maniera simile a quanto accade per gli altri insaccati e viene sottoposta ad un periodo di stagionatura che può protrarsi da diverse settimane ad alcuni mesi.

Da dove proviene la bresaola di tacchino? Ecco la risposta

Meno conosciuta ma comunque molto apprezzata risulta essere la bresaola di tacchino, che dal punto di vista della preparazione differisce poco o nulla rispetto alla bresaola “tradizionale”, visto che un unico pezzo di carne di tacchino viene salato e “massaggiato” manualmente prima di venire sottoposto ad una marinatura con alcune spezie per alcuni mesi.

Si tratta di un prodotto dall’elevato apporto di proteine (quasi il 40 % ne è composto) particolarmente utile per chi fa esercizio e qualsiasi tipo di attività sportiva, risulta anche particolarmente indicata per chi soffre di colesterolo e glicemia elevati, dato l’apporto molto basso di grassi e colesterolo.

Il contenuto di sale è moderato, mentre quello di zuccheri risulta essere praticamente nullo.