Come cucinare la verza: ecco il trucco della nonna

La verza rappresenta uno degli ortaggi più diffusi della cucina occidentale, italiana compresa, che l’ha adottata già molti secoli or sono sia come oggetto culinario che come vera e propria pianta medica, meritevole di rispetto assoluto. Oggi la verza è considerata una cultivar del cavolo che presenta diverse similitudini con il cavolo cappuccio ma la principale peculiarità rispetto a quest’ultimo è la presenza delle foglie grinzose.

Proprietà

La verza è molto comune nel nostro paese, presente in numerose ricette, provenienti sopratutto dalla zona settentrionale, e rappresenta anche un’ottima fonte di nutrienti. Appartiene alla “famiglia” delle Brassicacee, la stessa del cappuccio, dei broccoli, il cavolfiore e tante altre tipologie di cavolo.

I romani erano soliti utilizzarla anche per bendaggio delle ferite, essendo composte sopratutto di acqua e sostanze ritenute all’epoca disinfettanti. E’ sicuramente vero che il consumo di verza a cadenza regolare aiuta in modo sensibile l’organismo, essendo una buona fonte di vitamine, sopratutto A, B6, C e K, oltre che di sali minerali come magnanese e potassio, a fronte di un ridotto apporto calorico (20-25 per etto). Alla verza sono associate anche proprietà antitumorali e antiossidanti a causa del contenuto di fenoli, acido ascorbico e glucosinolati.

Come cucinare la verza: ecco il trucco della nonna

Essendo un ortaggio tipicamente autunnale o invernale, gran parte delle ricette che utilizzano la verza sono sfruttate in questa parte dell’anno, ma le foglie possono essere anche utilizzate per creare degli involtini, avvolgendo carne, formaggi o altri vegetali.

Utilizzando 10 foglie grandi di verza 400-500 gr di ripieno (carne macinata, salciccia, qualsiasi forma di formaggio o altra verdura), mezzo chilo di patate, un paio di spicchi di aglio e qualche cucchiaio di olio evo, avendo l’accortenza di scegliere le foglie più tenere, facendole cuocere in una pentola per almeno 10 minuti così da ammorbidirle ulteriormente, per poi creare gli involtini con il ripieno che abbiamo scelto.