Come cuocere il cavolfiore per non diffondere cattivi odori: ecco il trucco

Il cavolfiore altro non è che una delle numerose varietà di cavolo presenti in natura, coltivate e consumate dall’uomo da parecchio tempo: si tratta di una “famiglia” di piante che è immediatamente riconoscibile per l’infiorescenza, ossia un raggruppamento di rami che si “unisce” nella fioritura e che rende queste piante immediatamente distinguibili.

Il cavolfiore rappresenta una delle varianti più utilizzate in cucina, nonchè come ogni esponente del gruppo vegetale delle crucifere, sottogenere Brassica risulta essere particolarmente ricco di proteine, fibre, carboidrati, e varie tipologie di sali minerali, come magnesio e fosforo, nonchè vitamine A, C e K

Circa il 90 % del cavolfiore è costituito da acqua, e questo contribuisce a renderla una pietanza particolarmente adatta a regimi alimentari poveri di calorie e grassi, che risultano essere pressochè assenti.

Modi di preparazione

Cresce con discreta facilità a diverse altitudini ma il suo habitat preferito risulta essere quello mediterraneo: non è un caso che in molte regioni del Mezzogiorno come la Sicilia (dove rappresenta uno dei vegetali edibili “principali”) prevedano l’utilizzo di cavolfiore, che può essere cucinato in quasi tutti i modi, bollito, fritto, arrostito , cotto al vapore ma anche crudo, avendo l’accortenza di utilizzare in questo caso solo le “testine”, ossia la parte superiore del “fiore.

Come cuocere il cavolfiore per non diffondere cattivi odori: ecco il trucco

La bollitura resta il metodo di preparazione probabilmente più utilizzato, che spesso risulta problematica per un problema di fondo: quando viene cotto, il cavolfiore tende a sprigionare un odore non propriamente gradevolissimo.

Il segreto per limitare in maniera importante l’incidenza del cattivo odore è racchiuso in alcuni elementi naturali che è possibile aggiungere durante la cottura: va bene una foglia di alloro, un cucchiaio di latte, un po’ di aceto bianco.

Altrettanto efficace risulta essere un pezzo di pane precedentemente imbevuto di succo di limone, aceto, caffè o qualsiasi altro aroma abbastanza forte da “contrastare” il tipico odore.