Il miele è stato uno dei pochissimi elementi commestibili naturali conosciuti e “sviluppati” attraverso il lavoro delle api, ma che fin dall’antichità sono state “addomesticate” per fornire un apporto di prodotto costante. Gli assiri e gli egizi a partire da diverse migliaia di anni prima di Cristo, avevano compreso il potere nutritivo e dolcificante del miele, ma la preparazione ha avuto sempre costi decisamente alti che sono stati comunque ridotti a partire dalla rivoluzione industriale. Il ruolo del miele odierno è indiscutibilmente legato ad un contesto gastronomico e viene oramai considerato un sostituto naturale e meno nocivo dello zucchero di canna, che continua però ad avere un costo minore, ma nelle culture tradizionali è ancora utilizzato come rimedio officinale se non addirittura in contesti non legati al cibo, come quelli cosmetici.
Miele millefiori o acacia, quali sono le differenze? Ecco la risposta
Nella stragrande maggioranza dei supermercati infatti sono presenti due principali varietà di miele, Millefiori e Acacia. Solitamente il primo viene prodotto prevalentemente nei mesi festivi (anche se viene prodotto durante l’intero anno solare) e come lascia intuire il nome, viene realizzato da numerose varianti di fiori senza una specifica prevalenza: in genere ha un gusto più forte e deciso, è di colore più scuro, tende ad indurirsi e cristallizzarsi e generalmente viene considerato una qualità più “scadente”, o comunque meno pregiata.
Quello di Acacia ha un costo sensibilmente superiore proprio perchè proviene esclusivamente dall’Acacia, ha un gusto più delicato ed ha un colore più chiaro, oltre ad avere la capacità di non cristallizzarsi e quindi mantenere la propria consistenza a lungo, quindi risulta più adatto per essere consumato in un lasso di tempo maggiore.
Quale fa “più bene”? In realtà è difficile dirlo, perchè il contenuto nutrizionale è molto simile tra le due varianti, è più importante verificare la provenienza del miele e se sono stati aggiunti conservanti ed altre sostanze.
