Con quasi 150 mila italiani colpiti ogni anno solare, l’ictus celebrale è una malattia estreemamente grave e spesso un po’ troppo sottovalutata anche nei sintomi e nella prevenzione. Statisticamente è al terzo posto per diffusione ed “impatto” sulla vita dopo le malattie cardiovascolari e le neoplasie per quanto riguarda il nostro paese. Proprio a fine ottobre “cade” il giorno dedicato alla prevenzione da parte di ictus cerebrale.
Ictus cerebrale: cos’è, quali sono i sintomi e le cause, prevenzione
E’ opportuno imparare a conoscere la natura di questa patologia che viene causata quando si manifesta quando un’arteria che porta il sangue al cervello si rompe o viene chiusa da un coagulo di sangue. Oggi viene riconosciuto anche il cosiddetto ictus emorragico che è invece provocato dalla rottura di un’arteria del cervello, che causa la fuoriuscita di sangue danneggiando le cellule cerebrali.
Un tempo esisteeva solo la prevenzione, legata ad uno stile di vita quanto più sano possibile e non eccessivamente sedentario, ma negli ultimi decenni la medicina si è evoluta a sufficienza da riuscire in alcuni casi, con interventi come la trombolisi o il trattamento endovascolare.
E’ importante anche riconoscere i sintomi, anche perchè i danni sono molto variabili a seconda della gravità della rottura del trombo. Gli effetti infatti possono essere quasi impercettibili all’inizio ma anche causare gravi danni, anche permanenti: in Italia costituisce la quarta causa di morte e la principale fonte di disabilità in Italia.
L’ictus può essere causato da vari fattori come la presenza e lo sviluppo progressivo di emboli, cioè materiale estraneo come gas, accumuli di piastrine, oppure a causa della presenza di altre malattie già presenti come aterosclerosi, ipoglicemia prolungata, ipotensione o anemia.
Tra i sintomi evidenti spiccano una generica difficoltà nel muoversi e parlare fluidamente, paresi facciale, scarsa o assente mobilità di uno o più arti, difficoltà nel focalizzare la vista e oggetti, dolori ripetuti della testa.