Salute

Cosa è il “finocchio assassino”? Ecco cosa è stato detto alla Rai

Nei mesi scorsi, a seguito di un servizio del TG1, è tornato al centro dell’attenzione mediatica il tema del “finocchio assassino”. Nello specifico, si parla della possibile pericolosità di alcuni composti di questo ortaggio, utilizzati per la preparazione di alcune tisane.

Tisana al finocchio cancerogena: su cosa si basa la teoria?

La teoria del “finocchio assassino” e in particolare del pericolo di cancro legato all’assunzione di tisane è legata alla presenza di estragolo, fenilpropene che si può trovare anche nell’olio essenziale di basilico e in quello di pino.

Cosa dicono in merito gli esperti di fitoterapia? Prima di tutto che è impossibile paragonare il principio attivo isolato a quello che è un vero e proprio fitocomplesso. Nell’ambito della tisana di finocchio, infatti, sono presenti anche altri composti, molti dei quali hanno una forte efficacia anti-cancro.

Un altro aspetto fondamentale riguarda il fatto che, oggi come oggi, non è mai stata dimostrata la pericolosità dell’estragolo per quanto riguarda il rischio di cancro nell’uomo. Inoltre, come sopra ricordato, molti degli alimenti che contengono questo fenilpropene sono contraddistinti dalla presenza di altri composti – p.e. la nevadensina nel basilico – che ne impediscono di fatto l’attivazione.

Tornando un attimo al caso delle tisane di finocchio, è doveroso fare cenno alla presenza di flavonoidi, composti antiossidanti che, come sopra accennato, sono considerati degli ottimi alleati contro l’attività dei radicali liberi e, di riflesso, degli elisir anti-cancro.

Rispondendo alle affermazioni legate al “finocchio assassino”, gli esperti sottolineano anche un altro punto: l’estragolo viene metabolizzato in quantità estremamente contenute dal corpo umano. Questo significa che le tisane al finocchio sono assolutamente sicure.

Non bisogna infatti dimenticare che, per scopri relativi alla ricerca, gli scienziati tendono spesso ad analizzare i singoli principi attivi di una pianta, con lo scopo di capirne le caratteristiche e l’attività. La cosa da tenere sempre presente riguarda il fatto che la natura è complessa, motivo per cui le singole piante non possono essere guardate considerando la singola sostanza: ribadiamo infatti che si parla di fitocomplessi.

Controindicazioni della tisana al finocchio

Attenzione, però: le tisane al finocchio devono comunque essere assunte con buonsenso. Esistono infatti alcune controindicazioni. In questo novero è possibile includere la terapia con farmaci come la ciprofloxacina, antibiotico la cui efficacia può essere inibita. Inoltre, il consumo di tisana al finocchio è sconsigliato in caso di gravidanza o allattamento. Il principale punto di riferimento per capire qualcosa di più rimane il medico curante.

Beatrice Verga