Salute

Mettere il pane in frigo: ecco perchè non dovresti farlo

Il pane è uno degli alimenti base della nostra dieta. Simbolo di un’Italia produttiva e fervente nonché della straordinaria ricchezza della gastronomia delle varie Regioni, deve essere conservato facendo attenzione ad alcune regole.

Ciò significa, per esempio, evitare di mettere il pane in frigo. Se vuoi scoprire come mai, leggi il nostro articolo e scopri tutte le risposte a questa domanda.

Il pane, una presenza costante sulle nostre tavole

Il pane fa parte da tempo immemore della cultura umana. Alimento povero per eccellenza, come già ricordato in Paesi come l’Italia è il riflesso perfetto della poliedricità dello scenario gastronomico. Più o meno lievitato – quando la lievitazione è contenuta si parla in maneira specifica di pane azzimo – se esposto a temperature troppo alte il pane può fare la muffa e non è più mangiabile.

Leggendo ciò, viene naturale pensare di doverlo mettere in frigorifero. Ribadiamo che non si deve fare! Nel prossimo paragrafo di questo articolo, ti spieghiamo perché si tratta di un’abitudine che dovresti cessare subito.

Perché non si dovrebbe mettere il pane in frigo

Il motivo per cui non si dovrebbe mai mettere il pane in frigorifero riguarda il suo ingrediente principale, ossia la farina di frumento. Quest’ultima è composta da granuli di amido che, quando il prodotto viene messo in frigo, vanno incontro a un processo di indurimento. Per essere precisi, si cristallizzano.

Se l’esposizione a temperature fredde prosegue per tanto tempo, il rischio è quello che il pane diventi stantio. Attenzione, però: se mettere il pane in frigo non è il massimo, diverso il caso del congelatore. Nel momento in cui si congela il pane – e lo si espone di fatto a temperature notevolmente inferiori rispetto a quelle del frigorifero – il processo di ricristallizzazione dell’amido rallenta tantissimo.

Abbiamo utilizzato il termine “ricristallizzazione” non a caso. Di base, al suo stato naturale, l’amido è caratterizzato da una struttura cristallina. Nel momento in cui viene unito alla pasta e agli altri ingredienti per fare il pane – e successivamente esposto ad alte temperature per via della cottura – perde parte della sua forma. La situazione, come già detto, cambia nel momento in cui il pane è inserito in un ambiente in cui le temperature sono basse.

Se proprio non se ne può fare a meno, il pane può essere messo in frigorifero per un massimo di due giorni, tenendolo con la mollica rivolta verso il basso. La scelta giusta, ribadiamo, è quella di conservare il pane nel congelatore, chiudendolo in una sacchetto ermetico per alimenti.

Beatrice Verga