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Se hai uno di questi sei sintomi potresti essere intollerante al glutine

L’intolleranza al glutine può produrre gli stessi sintomi della celiachia, ma con sintomi minori. La buona notizia è che la cosiddetta “allergia al glutine” non provoca danni all’intestino, e quel che è peggio è che il disagio può ancora essere ignorato, tanto da richiedere un intervento specialistico.

Come riconoscere questa intolleranza? Quali sono i sintomi e gli esami che consentono di diagnosticarlo? Come trattare?

Come identificare l’intolleranza al glutine

Come accennato in precedenza, i sintomi dell’intolleranza al glutine, sebbene più lievi, sono molto simili a quelli della celiachia. Si verificano poco dopo aver mangiato cibi contenenti glutine e includono: gonfiore, crampi allo stomaco, mal di testa, dissenteria e letargia.

A differenza della celiachia, dove la presenza della celiachia può essere dimostrata eseguendo esami del sangue o raccogliendo e analizzando campioni di mucosa intestinale in laboratorio, l’intolleranza al glutine non può essere rilevata dagli esami del sangue perché non sono stati individuati marcatori specifici che consentano una diagnosi accurata identificato. Anche la parete intestinale non aiuta, in quanto intolleranza non sembra essere colpita in alcun modo quindi non sembra esserne colpita.

Come curare la sensibilità al glutine

È importante per la diagnosi e il trattamento non confondere i sintomi della sensibilità al glutine con i sintomi della sindrome dell’intestino irritabile, poiché sono molto simili tra loro.

L’unico modo per alleviare i sintomi dell’intolleranza al glutine è osservare una dieta in cui questo elemento non sia presente. Come sempre, anche in questo caso, è meglio non farlo da soli, ma rivolgersi a un esperto che spieghi bene la situazione.

Generalmente, i medici richiedono che il glutine venga rimosso dalla dieta per almeno due mesi. Al termine di questo periodo, valuta la situazione e decide se è opportuno interrompere il trattamento o continuare il trattamento nel tempo se l’intolleranza persiste.

Sintomi di intolleranza al glutine

Come accennato in precedenza, la celiachia è una malattia che colpisce principalmente l’intestino. Dopo aver ingerito il glutine, l’infiammazione causata dalla risposta immunitaria è principalmente un disagio immediato dovuto al danneggiamento del rivestimento intestinale. Spesso, questi disturbi sono molto simili a quelli che possono verificarsi nella sindrome dell’intestino irritabile. I più comuni che abbiamo trovato sono:

  1. Gonfiore addominale;
  2. Nausea e vomito;
  3. Diarrea;
  4. Stitichezza;
  5. Dolori addominali;
  6. Stanchezza cronica e spossatezza.

Tutti questi sintomi sono comuni e possono interessare non solo l’intolleranza, ma anche altri tipi di disturbi come la sindrome dell’intestino irritabile. In alcuni casi, i sintomi sono di breve durata e molto rapidi. Se i sintomi sono frequenti, associati all’assunzione di glutine, è consigliabile consultare il proprio specialista per diagnosticare correttamente la causa del disagio, che può essere la celiachia.

L’infiammazione della mucosa intestinale può anche causare l’accorciamento dei villi e il loro compito è quello di assorbire i nutrienti mentre passano attraverso il tratto digestivo. Il mancato assorbimento delle sostanze essenziali può portare anche a gravi carenze nutrizionali, soprattutto nei bambini e negli adolescenti. I sintomi tipici di questa condizione sono:

  • Ritardo nella crescita;
  • Anemia e debolezza cronica;
  • Dolori articolari;
  • Perdita di peso anomala.

In rari casi, l’intolleranza al glutine può non presentare sintomi, anche se mostra uno stato infiammatorio del rivestimento intestinale. In altri soggetti la celiachia può essere causa di sintomi atipici anche molto diversi da quelli sopra descritti, e può coinvolgere anche sistemi del nostro organismo molto eterogenei. Tra questi si possono citare gli ostacoli alla salute orale e dentale, nonché gli ostacoli che coinvolgono la sessualità femminile e maschile. In altri casi, possono verificarsi disagio psicologico, come ansia e lieve depressione.

In ogni caso è importante evitare l’autodiagnosi e rivolgersi sempre al proprio medico, che saprà consigliarvi il modo più appropriato per curare la celiachia e per contrastare al meglio i sintomi.

Federica Polizzotto