Esistono molti luoghi comuni e convinzioni errate sulla dieta che un diabetico dovrebbe seguire. Ad esempio, si dice di evitare il consumo di patate, riso, banane, uva e i fichi perché contenenti alte quantità di zuccheri. In realtà non ci sono cibi assolutamente vietati per un diabetico ma solo cibi da consumare con attenzione e moderazione. Ovviamente consumare zuccheri e quindi dolci o bevande zuccherate fa aumentare la glicemia, ma se una porzione moderata di un dolce è assunta alla fine di un pasto ricco di fibre, come la verdura, il rialzo può essere tollerabile. Il suggerimento è di verificare su di sé misurando la glicemia con il glucometro, prima e dopo i pasti, l’impatto dei vari alimenti sulla glicemia per costruirsi un elenco di cibi da mangiare con tranquillità e da evitare.
Dunque, non ci sono cibi assolutamente vietati per chi ha il diabete o per chi è a rischio di diabete. I suggerimenti più comuni sono quelli che sottolineano di limitare fortemente i dolci ed eliminare le bibite zuccherate. Per il resto è indicata un’alimentazione varia e contenente tutti i cibi, aumentando il consumo di verdura, mantenendo 2-3 porzioni di frutta ogni giorno. Vanno evitate le diete “fai da te” o troppo restrittive.
Tranne che per le rare forme di diabete monogenico, il diabete non è ereditario. Non si trasmette da una generazione all’altra, tuttavia è anche vero che chi ha genitori o fratelli con il diabete, soprattutto tipo 2, ha un rischio maggiore rispetto a chi non ha parenti di primo grado con il diabete.
La malattia di per sé, se non complicata, non impedisce alcuna attività lavorativa o di svago. Ecco un decalogo di cose da non fare:
Gli unici sport che vanno evitati sono quelli estremi come ad esempio l’alpinismo perché in caso di terapia insulinica la comparsa di ipoglicemia può essere fatale. Ad ogni modo è sempre meglio confrontarsi con il proprio medico di fiducia prima di programmare delle attività sportive. Inoltre, lo sport richiede adattamenti dell’alimentazione e della terapia del diabete da concordare con il medico anche alla luce di controlli glicemici domiciliari eseguiti prima, durante e dopo l’attività sportiva.