Uno dei frutti più riconoscibili e consumati al mondo, la banana ha iniziato a diffondersi come frutto edibile per gli esseri umani fin dai tempi antichi anche se ha trovato grande diffusione a partire da alcuni secoli fa: quella che consumiamo oggi è la versione più “recente” della bacca del banano, vegetale che fa parte della famiglia delle Musacee.
Le banane furono importate nelle Americhe a partire dal Cinquecento, ma solo dall’anno successivo divenne conosciuta anche in Europa.
Da sempre radicate in pressochè ogni cultura, le banane sono probabilmente native dell’Asia, ed ancora oggi il maggior produttore di questi frutti al mondo è l’India, al secondo posto c’è la Cina.
Dal punto di vista nutrizionale sono considerati dei frutti particolarmente energetici, sopratutto dato l’apporto di potassio e di altri minerali come fosforo, calcio e ferro. Le banane contengono in primis una perecentuale pari al 75 % di acqua, carboidrati, fibra alimentare oltre ad una “gamma” completa di vitamine.
Numerose le dicerie e leggende metropolitane che hanno visto questi frutti come protagonisti: a metà del secolo scorso iniziò a diffondersi una leggenda riguardante una tipologia di tarantola che tendeva a nascondersi tra i “caschi”, un’altra che fu effettivamente presa in esame, riguardante alle capacità allucinogene della buccia, e tante altre, come il fondo della banana che potrebbe contenere un parassita (leggenda tuttavia non ha trovato riscontri scientifici).
E’ sconsigliato consumare un frutto così ricco di nutrienti senza aver mangiato: a stomaco vuoto infatti l’apporto nutrizionale e la “spinta energetica” vengono meno dopo meno di un’ora e chi soffre di problemi legati al cuore dovrebbe evitare di consumarne senza cibo nello stomaco, visto che l’apporto di magnesio potrebbe creare problematiche anche discretamente gravi.
La banana andrebbe consumata a stomaco semi-pieno, ossia quando la digestione è ancora parzialmente attiva.