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Attenzione a mangiare le ghiande: ecco cosa può accadere!

Le ghiande sono i riconoscibili “frutti” dell’albero della quercia, una delle specie più diffuse nell’emisfero settentrionale del globo. Di conseguenza le ghiande rappresentano fin dall’antichità una delle tipologie di noci più conosciuta ed apprezzata.

Proprietà

Spesso associate al consumo animale, rappresentano nell’immaginario collettivo il cibo preferito degli scoiattoli ed altri piccoli animali, sono anche l’apprezzato cibo di numerosi animali da allevamento come i maiali (un esempio è il Suino Nero di Calabria, che viene alimentato esclusivamente con queste noci) ma negli ultimi decenni sono state “rivalutate” anche per il consumo umano. Le ghiandi sono assolutamente commestibili, anzi, sono tutt’ora molto presenti in diverse culture, sia come nutriente che come cibo rituale, legato a tradizioni e culti particolari.

Dal punto di vista nutrizionale come tutte quasi tutte le le noci la ghianda risulta essere molto ricca di sostanze importanti per l’organismo come proteine, carboidrati, grassi, fibre minerali (calcio, fosforo e potassio) e vitamine, a fronte di pochi grassi. Il contenuto di calorie e colesterolo non è particolarmente elevato.

Attenzione a mangiare le ghiande: ecco cosa può accadere!

Sopratutto nei contesti alimentari green le ghiande hanno riconquistato un posto importante, anche se non tutte le varietà risultano essere gradevoli al palato. Il principale problema delle ghiande, che può sviluppare problemi digestivi a causa della tossicità del tannino, una sostanza presente naturalmente al loro interno che può portare a problemi come nausea, vomito e dolore diffuso se consumata in quantità eccessive.

In natura il tannino è uno dei sistemi di “difesa” della pianta, la cui presenza è facilmente associabile ad un forte sapore amaro: è possibile comunque “sbarazzarsi” del tannino attraverso la bollitura, la tostatura oppure attraverso il vapore. Inoltre in commercio esistono varie tipologie di ghiande già pronte ad essere consumate oppure utilizzate per le più disparate ricette, come la famosa farina di Ghiande, priva del fastidioso tannino.

Vincenzo Galletta