“Niente cibi pesanti e poco salutari, meglio un’insalata” rappresenta un dialogo quasi stereotipato per quanto banale, data la percezione che abbiamo oramai radicalmente assimilato nei confronti di questo connubio pietanze, termine generico per definire, con un significato positivo, un insieme di prodotti per il consumo alimentare, sopratutto vegetali. Tendenzialmente si tende ad utilizzare l’associazione di questo alimento al contorno, ma in molte tradizioni culturali, date le innumerevoli diversità, può essere consumata anche come antipasto oppure “piatto principale”.
Ma cosa succede a mangiarla tutti i giorni?
Se scelta accuratamente, l’insalata ogni giorno fa molto bene a patto di utilizzare ingredienti di qualità e di variare ogni tanto. Il cibo non può solitamente agire da “elisir di lunga vita” in maniera diretta ma un corretto apporto di sostanze nutrienti, magari con l’aiuto di un medico e/o di un nutrizionista può indubbiamente aiutarci nella scelta degli ingredienti.
Come condimento conviene optare per il sale marino al posto del sale tradizionale (ricordandosi di utilizzarlo con moderazione), olio vegetale di prima spremitura a freddo, succo di limone o aceto di mele.
Tra le tipologie di insalata più specificamente adatte ad un particolare fabbisogno ci sono: