La mozzarella rappresenta uno dei latticini di maggior successo e diffusione del nostro paese, vero e proprio prodotto tipico del Mezzogiorno, che risulta essere anche tra i più esportati al mondo, nonchè più imitati. Si tratta di una tipologia di latticino a pasta filata che ha assunto questa denominazione sopratutto nella versione più tradizionale, ossia quella realizzata con la pastorizzazione del latte di bufala, che è considerata anche la forma più pregiata.
Con l’industrializzazione il termine mozzarella si è esteso anche per le preparazioni realizzate con il latte vaccino, denominate solitamente Fior di latte, altrettanto diffuse anche se meno “pregiate”, ma maggiormente sfruttabili per la creazione di contorni e secondi piatti come diverse tipologie di pizza.
La mozzarella rappresenta una delle tipologie di prodotti a base di latte meno grassi in assoluto, sopratutto nella versione realizzata con latte di vaccino, e per questo spesso viene indicata come eccellente alternativa ai formaggi più grassi, come quelli stagionati. La mozzarella è composta da poco più della metà di acqua, ha un buon apporto di proteine, calcio, fosforo, sodio, potassio, magnesio ma sopratutto di grassi saturi, quindi quelli “buoni”.
Se si rispettano quantità moderate e non la si mangia troppo spesso, niente di particolare, anzi: un etto di mozzarella risulta avere un carico glicemico pari a 0 o quasi, e anche se quella di bufala è leggermente più “pesante” di quella vaccina, non apporta ad un carico di colesterolo eccessivo. Meglio consumarla come contorno, magari assieme a verdure e assieme ad un apporti pane (magari integrale) e legumi. Un esempio di apporto “sano” è costituito dalla caprese, ossia mozzarella accompagnata da pomodori, olio, origano e basilico.
L’importante è non eccedere nelle quantità, quindi non sforare un consumo di 100 grammi di prodotto.