Hai mangiato besciamella scaduta? Attenzione, ecco cosa può accadere

La besciamella è una salsa molto popolare, che può essere utilizzata per preparare numerose ricette. In alcuni casi, può capitare, per sbaglio, di assumerla scaduta. Se sei qui, significa che, molto probabilmente, ti chiede cosa può succedere a chi mangia besciamella scaduta. Nelle prossime righe di questo articolo, puoi trovare la risposta.

Besciamella scaduta: ecco cosa sapere

Nel momento in cui ci si accorge che la besciamella che si ha in frigorifero è scaduta, è opportuno buttarla via. Questo regola deve essere seguita in tutti i casi, fatta eccezione per uno: quello in cui il prodotto viene congelato. In questo frangente, infattti, il prodotto può essere conservato anche per i 2 mesi successivi alla scadenza.

Il motivo per cui è importante non mangiare la besciamella scaduta risiede nei suoi ingredienti principali. Tra i più importanti è possibile citare il latte e il burro. Il primo, come ben si sa, ha una scadenza a breve termine. Nel momento in cui si supera questo limite, si ha a che fare con una palese proliferazione batterica e con manifestazioni come dei palesi rigonfiamenti del prodotto.

Lo stesso dicorso si può fare per il burro che, come si sa, viene prodotto a partire dalla parte grassa del latte. Alla luce di ciò, la deperibilità è a termine molto breve. Chiaro è che, se si ha a che fare con una besciamella scaduta, è bene buttarla via.

Cosa fare se ci si accorge di averla utilizzata per sbaglio per preparare un piatto, come per esempio le lasagne? Anche in questo frangente è opportuno evitare di consumare la besciamella. Il motivo è legato al fatto che le conseguenze possono essere a dir poco fastidiose. La più rilevante è senza dubbio l’intossicazione alimentare, situazione che può avere conseguenze come il mal di testa e la nausea. In frangenti più gravi, si possono palesare addirittura conseguenze di tipo respiratorio.

Un doveroso cenno dovrebbe essere dedicato al rischio di preparare la besciamella con ingredienti scaduti. Si tratta di un’eventualità in cui non è facile incappare e il motivo è molto chiaro: il latte scaduto è chiaramente riconoscibile.

Visivamente,  si può capire che non è propriamente fresco dal fatto che si rapprende ed emana un odore acido che nulla ha di gradevole. Nel caso del burro, invece, quando è stata superata la data di scadenza si ha a che fare con un palese ingiallimento e con la comparsa di tracce di muffa sulla superficie dell’alimento.