Obesità infantile: cause e principali fattori di rischio

Sempre più bambini e adolescenti soffrono di patologie conseguenti all’obesità sinora sconosciute nell’infanzia, come ipertensione, dislipidemia e diabete di tipo 2.

Nuovi dati sulle complicanze dell’obesità emergono dalla recente Consensus SIP-SIEDP su Diagnosi, trattamento e prevenzione dell’obesità del bambino e dell’adolescente:

  • un bambino obeso su 20 ha la glicemia alta, condizione definita di pre-diabete, cioè un’alterazione del metabolismo del glucosio che però può ancora regredire;
  • più del 30% dei bambini obesi hanno trigliceridi e colesterolo elevati ridotto rispetto ai valori di normalità, condizione che li espone a rischi di sindrome metabolica e alla comparsa di arteriosclerosi; 
  • più del 30% dei bambini obesi hanno grasso accumulato nel fegato, condizione evidente di un danno epatico iniziale che però può progredire e peggiorare nel tempo;
  • più del 10% dei bambini obesi ha valori pressori superiori alla norma.

Questi rischi possono essere contrastati con il controllo del peso, attraverso corretti stili di vita e una dieta equilibrata, ma è molto importante l’intervento precoce!

Ecco alcuni dati rilasciati dall’American Heart Association:

  • nel 1980, circa il 50% degli studenti delle scuole superiori riferiva di mangiare verdure verdi “quasi ogni giorno o più”. Nel 2003, tale percentuale era scesa a circa il 30%
  • tra il 1977-78 e il 2000-2001, il consumo di latte in bambini di età compresa tra 6 e 11 anni si è ridotto del 39%, mentre il consumo di succo di frutta è aumentato del 54%, quello di drink alla frutta del 69% e quello di bibite casate del 137%
  • tra il 1970 e il 1980 il numero di fast food negli Stati Uniti è aumentato da 30.000 a 140.000 e le vendite sono incrementate del 300% nello stesso periodo. Nel 2001 si contavano circa 222000 punti vendita fast-food.