Cosa può provocare una dose eccessiva di Ecstasy ?

“Ecstasy” è il nome di strada che corrispondente alla metilendiossimetamfetamina. Negli ultimi anni tale sostanza è divenuta estremamente raggiundendo decine di milioni di utenti in Europa.
In termini farmacologici l’MDMA si situa a metà fra i composti stimolanti e quelli allucinogeni; ha una primaria influenza a livello comunicativo ed emozionale, “svelando” la psiche dell’individuo e toccandolo in posti nascosti. Per tali motivi l’MDMA venne inizialmente inserita in medicina nella terapia psicanalitica.Si instaurano 30-60 minuti dopo l’assunzione, inizialmente appaiono con un senso di malessere, di respiro affannoso, di paura per poi rivelarsi in quelli desiderati: incrementato interesse nei rapporti interpersonali, vigilanza e resistenza fisica.
Frequentemente l’ecstasy è assunta in combinazione con altre sostanze quali LSD, cocaina, amfetamine o alcol. Le combinazioni con droghe stimolanti tende ad incrementare la tensione e ad aumentare l’effetto. Con l’LSD rende l’effetto allucinogeno più agevole da sopportare. L’alcol diminuisce l’effetto dell’ecstasy ma, d’altra parte, aumenta la disidratazione. La cannabis è generalmente usata nella fase di “raffreddamento”. I dosaggi alti sono problematici soprattutto se il consumatore ne prende due dosi insieme, pensando che siano pasticche normali da massimo 100mg,” dice Oli. “Cresce così il rischio di morte, che nel caso dell’MDMA è solo molto raramente collegato all’overdose, ma più spesso dipende da un colpo di calore o da grave disidratazione.

Non si tratta di una droga che crea dipendenza come l’eroina o la cocaina, ma gli effetti collaterali sono comunque presenti sotto forma di :

nausea
allucinazioni
brividi
sudorazione
aumento della temperatura
tremori
crampi muscolari
visione offuscata.