Lo zucchero fa male? Ecco quanto consumarne al giorno

Lo zucchero fa male? Ecco una domanda che, da qualche anno a questa parte, è comune a tantissime persone. Se vuoi scoprire la risposta, continua a leggere questo articolo.

Tipologie di zucchero

Prima di rispondere alla domanda “lo zucchero fa male?”, è bene soffermarsi sul fatto che ne esistono diverse tipologie. Ecco quali:

  • Monosaccaridi, ossia carboidrati con una sola molecola di zucchero. Sotto a questo cappello è possibile far rientrare il glucosio, il galattosio e il fruttosio.
  • Disaccaridi, ossia carboidrati che hanno fino a 9 molecole di zucchero.
  • Polisaccaridi, carboidrati con 9 o più molecole di zucchero.

Data questa doverosa premessa, iniziamo a parlare degli effetti dello zucchero sulla salute. Una cosa molto importante da dire riguarda il fatto che no, lo zucchero non provoca tumori. Non esistono, oggi come oggi, studi che abbiano individuato un rapporto causa – effetto tra l’assunzione di zucchero e il maggior rischio di avere a che fare con diagnosi di neoplasia.

Cosa dire, invece, in merito al diabete e all’obesità? Che lo zucchero può contribuire, ma che ci sono anche altri fattori da considerare, come per esempio la sedentarietà o, in alcuni frangenti, anche fattori di tipo genetico.

Chi si chiede se lo zucchero fa male può quindi considerare come risposta un no. Di base, lo zucchero non fa male. Anzi, il nostro corpo ne ha bisogno. Come in tutte le cose, vale la regola della moderazione e del buonsenso (e la consapevolezza che, se si ha intenzione di eliminarlo e di seguire una dieta chetogenica, è bene chiedere consiglio a un esperto).

Quanto zucchero consumare?

Una domanda molto frequente tra chi si prende cura della qualità della propria alimentazione riguarda la dose ideale di zucchero da consumare. In questo caso, ci vengono in aiuto le indicazioni dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità). Cosa dicono? Che la dose quotidiana ideale di zuccheri corrisponde al 10% dell’introito calorico giornaliero.

Attenzione: si tratta di un parametro che riguarda gli zuccheri aggiunti (quello che mettiamo nel caffè, per intenderci). Differente, infatti, è il caso degli zuccheri naturalmente presenti negli alimenti che portiamo in tavola, per esempio la frutta.

Per rispettare il dosaggio sopra citato, è molto utile fare attenzione anche agli zuccheri nascosti. Scovarli è facile: basta prendersi il giusto tempo quando si fa la spesa e leggere l’etichetta. Facendolo, ci si accorge che sono presenti in diversi alimenti insospettabili, come per esempio gli yogurt, le salse e le fette di pane in cassetta.