Achille Lauro piange lacrime di sangue a Sanremo 2021

Il celebre cantante Achille Lauro ha esordito ieri sera alla prima serata della 71esima edizione del Festival di Sanremo. Un tripudio di lustrini, piume, glam e rock allo stesso tempo, il cantante ha colpito tutti con il suo outfit (come volevasi dimostrare). A metà strada tra un alieno e un giocatore di rugby, una divinità del mare (una conchiglia copriva le sue parti intime) ed un umano punk, Achille Lauro vuole mostrare di avere mille personalità e non certo una sola come tutti i comuni esseri umani.

Immediato il confronto con la star David Bowie per il suo look a Sanremo 2021. Sacro e profano, umano e divino, uomo e donna, non ci sono limiti e divisioni nette per il cantante trasgressivo che piange lacrime di sangue sul palco dell’Ariston (ma nessuno ha gridato all’eresia, segno che i tempi ormai sono cambiati e serve molto di più per stupire il pubblico italiano).

 

Sanremo 2021 Esagerazione e decadenza 

A colpire sono le parole della sua canzone piuttosto in cui Achille si definisce “un volto coperto dal trucco, la solitudine nascosta in un costume da palcoscenico. Peccato e peccatore. Lusso e decadenza”. Le sue lacrime di sangue ricordano quelle della Madonna che piange per il dolore causato dagli uomini e le delusioni ricevute. Dietro gli schermi i telespettatori guardano la sua performance un po’ scettici e per nulla colpiti dalla sua nota trasgressione.

La parrucca blu elettrico e il makeup pesante, il costume strano e le piume rosa, le spalle grandi come i giocatori di rugby, non sono certo una scelta dell’ultimo secondo ispirato ai manga giapponesi, ma uno stile pensato e studiato da Nicolò Cerioni, che anche nella precedente edizione aveva consigliato Achille Lauro nel suo guardaroba.

Lo scopo del cantante è di mettere in scena la delusione divina nei confronti di un’umanità inerme, impassibile, rassegnata, autodistruttiva e cattiva. Il suo “Solo noi” quindi è un messaggio alle persone a casa più che una canzone, è un grido di sofferenza nei confronti del presente così doloroso e stancante. La musica salverà l’umanità da se stessa? Non resta che continuare a vedere Sanremo per scoprirlo.