Quando mangiare gli spinaci per abbassare l’indice glicemico? Ecco la verità

Gli spinaci rappresentano una delle verdure più versatili ed apprezzate al mondo, nonchè una di quelle anche simbolicamente più importanti dal punto di vista nutritivo, anche se questo “status” ha avuto inizio in tempi relativamente recenti.

Gli spinaci sono arrivati in Europa approssimativamente un millennio fa, originari dell’Asia sudoccidentale, ma solo un paio di secoli fa le proprietà nutritive sono state “scoperte” anche in occidente, sebbene le popolazioni arabe che lo hanno introdotto in Europa lo consideravano già un alimento molto importante.

Proprietà e controindicazioni

Sono indossolubilmente conisderati dei vegetali “benefici” anche grazie all’influenza di Braccio di Ferro (Popeye) che fin dagli anni 40 “sponsorizza” proprio l’enorme potere nutritivo di questa verdura, sopratutto a causa del ferro. In realtà questo minerale, pur presente in buone quantità, non è assolutamente così preponderante come siamo abituati a pensare.

Di fatto questa leggenda arriva da un errore dei primi del Novecento, durante la stilazione delle prime tabelle nutrizionali, dove alla voce “ferro” fu banalmente aggiunto uno zero di troppo. Oltre a questo, l’apporto del minerale risulta essere inutilizzabile per la maggior parte dal nostro organismo come nutriente a causa della forma chimica.

Gli spinaci fanno comunque molto bene: ricchi di acqua, proteine e fibri, mentre è totalmente assente il contenuto di colesterolo. Buono il contenuto di potassio e vitamina K e risulta interessante anche l’apporto di luteina, una sostanza particolarmente benefica per la salute dei nostri occhi.

Quando mangiare gli spinaci per abbassare l’indice glicemico? Ecco la verità

Una recente ricerca portata avanti in Inghilterra ha evidenziato le proprietà degli spinaci per tenere a bada la glicemia: un consumo, sopratutto la sera, di circa un etto al giorno di spinaci contribuisce a tenere basso l’indice glicemico, ma solo se consumati crudi. La cottura infatti è utile per renderli più digeribili ma vanifica l’apporto delle vitamine.