Cosa succede a chi mangia cipolle tutti i giorni? Ecco l’incredibile verità

Le cipolle sono i bulbi, i “frutti” della pianta denominata Allum cepa, parte della famiglia delle Amaryllidaceae, la medesima dell’aglio, e condivide molte caratteristiche con il porro e lo scalogno. Si tratta di un ortaggio che in senso generale non può mancare nelle cucine di tutto il mondo, anche grazie ad un’estrema varietà: utilizzata sopratutto come condimento, grazie ad un caratteristico odore e sapore (che può differire anche molto tra le varie tipologie).

Il suo consumo viene spesso consigliato anche per chi soffre di alcuni problemi digestivi, ma non solo. E’ opinione comune che mangiarla spesso faccia bene, ma cosa succede a consumarla tutti i giorni?

Cosa succede a chi mangia cipolle tutti i giorni? Ecco l’incredibile verità

E’ bene ricordare che la cipolla contiene numerose sostanze estremamente utili se non fondamentali per l’organismo umano, come sodio, potassio, fibre, calcio, vitamine A e C e un limitato apporto di zuccheri. La cipolla viene considerata un antiossidante naturale, grazie sopratutto al contenuto di polifenoli, che aiutano considerevolmente le difese dell’organismo.

La cipolla è anche un ottimo rimedio digestivo ed è adatta alle diete ipocaloriche visto il contenuto estremamente basso di calorie (100 grammi non hanno mai un apporto superiore alle 30 calorie).

Mangiare tutti i giorni cipolla è quindi una buona idea, grazie anche alle funzioni antibatteriche e “distensive” per il nostro corpo, anche se per mantenere intatti i nutrienti conviene consumarla cruda, sia come condimento per i cibi che nelle insalate, ad esempio. Un consumo eccessivo può portare a problemi come iperacidità di stomaco, meteorismo, alitosi, ed in generale fastidi del tratto digestivo, anche se per scatenare questi effetti solitamente bisogna abusarne nel consumo, solitamente anche mezza cipolla al giorno non causa problemi rilevanti.

Le cipolle possono causare intolleranze ed allergie, quindi prima di consumarne in gran quantità conviene comunque consultare il nostro medico e nutrizionista.