Cosa può accadere a chi mangia tonno con il colesterolo?

Il tonno è probabilmente il pesce più consumato in Italia, anche per il suo rapporto qualità-prezzo.
Può essere in scatola, naturale o fresco, quest’ultimo è il migliore per coloro che cercano di abbassare i livelli di colesterolo.
Contiene infatti omega 3 che, come altri pesci, ha proprietà anticolesterolo, soprattutto per le donne in menopausa.
Proprietà simili al tonno si trovano anche nello sgombro.

Per abbassare i livelli di colesterolo e proteggere l’apparato cardiocircolatorio dall’accumulo di grassi sulle pareti delle arterie, che causano patologie molto gravi come infarto e ictus, è utile mangiare pesce. Vediamo quali altri pesci mangiare per abbassare il colesterolo, cerchiamo di capire chi sono in particolare quei pesci e le loro proprietà.

Salmone e colesterolo

Il salmone è un pesce pregiato che non solo abbassa il colesterolo ma è anche ideale per la protezione del cuore a lungo termine. Il fresco contiene solo 35 mg di colesterolo ogni 100 grammi, mentre quello affumicato raggiunge i 50 mg. Queste medie sono molto basse e si consiglia di includere questo alimento sano nella dieta almeno due volte a settimana.
Bisogna sfatare il mito secondo cui il salmone è un pesce grasso e “alza” il colesterolo.
I livelli di colesterolo aumentati sono in realtà lipoproteine ​​ad alta densità, altrimenti note come “colesterolo buono”. Considera infatti che 100 grammi di salmone contengono solo 180 calorie e il 12% di grassi. Con l’aumento delle HDL, aumenta anche la produzione di vitamina D, essenziale per sintetizzare il calcio per le ossa, mantenendo così la mineralizzazione delle ossa.

Il salmone contiene anche acidi grassi omega 3, che possono ridurre significativamente l’assunzione di lipidi se combinati con una regolare attività fisica. Infatti, recenti ricerche dimostrano che una dieta ricca di omega 3 può ridurre i livelli di LDL (il cosiddetto colesterolo cattivo) fino al 30%. Questo funziona anche sui trigliceridi, che sono anche grassi che causano malattie cardiache, che possono essere ridotti fino al 40%.

Alici, acciughe, aringhe e colesterolo

Sono i pesci azzurri abbondanti del Mediterraneo, prediletti per la loro vicinanza alla pesca e per le loro ricche qualità sensoriali. Anche in questo caso l’apporto di omega 3 è elevato, ma anche quello di calcio e vitamina D, oltre a minerali e proteine. Queste tre sostanze svolgono un effetto “ripulente” e “antilipidico” sull’organismo e tendono a regolare il metabolismo e ridistribuire i grassi per una migliore lavorazione. Infatti, il tuo metabolismo aumenterà, permettendoti di mantenerti in salute con cibi naturali e anche semplici. Pertanto, acciughe, acciughe e aringhe evitano non solo l’accumulo di colesterolo, ma anche l’accumulo di tossine che possono aumentare di peso e aumentare facilmente di peso.
In particolare, questi pesci contengono vitamina PP, nota anche come niacina, che è direttamente responsabile dell’abbassamento del colesterolo cattivo.

Merluzzo e Colesterolo

Dagli anni ’70, gli scienziati hanno studiato la salute degli Inuit, la cui dieta è dominata dal pesce, in particolare dal merluzzo. Si scopre che sono meno inclini alla malattia coronarica rispetto ai residenti europei.
Il merluzzo pur essendo ricco di acidi grassi polinsaturi omega 3 è un pesce molto magro ed è proprio la loro presenza a mantenere il colesterolo entro i limiti consentiti, ricordiamo sotto i 200/220 mg/dl. Mantenere basso il colesterolo significa anche agire sui livelli di pressione sanguigna, che a sua volta si abbassa. Oltre agli omega 3, ci sono minerali che aiutano a fare del merluzzo un pesce con importanti proprietà antiossidanti, come ferro, calcio, selenio, zinco, magnesio, rame e iodio.
E tutte le vitamine del gruppo B, E sembra essere D, in quantità uguali.