Chi è il tecnologo alimentare e quali sono i suoi compiti? Ecco la risposta

La figura professionale del tecnologo alimentare è tuttora praticamente sconosciuta, è venuta fuori circa un ventennio fa. Oggi vedremo assieme quali competenze professionali e titoli di studio deve avere il tecnologo alimentare e a cosa può condurre intraprendere un percorso così in ambito lavorativo.

Cominciamo dicendo che il tecnologo alimentare è un professionista ammesso dalla Legge 18 gennaio 1994 n. 59. Per praticare la professione, l’esperto deve avere in maniera rigorosa una Laurea in Scienze e Tecnologie Alimentari, che consta in una laurea di cinque anni del Vecchio Ordinamento o in una Triennale più una Specialistica di due anni secondo il Nuovo Ordinamento che risale al lontano giugno 2007.

Oltre ad aver ottenuto il Diploma e oltrepassato l’Esame di Stato, il tecnologo alimentare deve essere registrato all‘Ordine dei Tecnologi Alimentari della sua regione di provenienza o di domicilio.

Chi è il tecnologo alimentare e quali sono i suoi compiti? Ecco la risposta

Al momento nel nostro Paese ci sono 11 ordini regionali attinenti a tale affascinante professione: OTA Basilicata e Calabria, OTA Emilia-Romagna, OTA Piemonte e Valle d’Aosta, OTA Campania e Lazio, Toscana, Umbria, OTA Friuli Venezia Giulia, OTA Lombardia e Liguria, OTA Molise, OTA Abruzzo, OTA Puglia, OTA Veneto e Trentino Alto-Adige, OTA Sicilia e Sardegna.

Per divenire professionista in tale ambito che è il settore alimentare bisogna esercitarsi nel corso del percorso accademico differenti materie specialistiche che si riferiscono al mondo degli alimenti e alla filiera alimentare, come ad esempio: sicurezza alimentare, biochimica delle fermentazioni, analisi chimica e sensoriale dei prodotti alimentari, ma anche legislazione alimentare, ispezione degli alimenti e marketing agro-alimentare, chimica degli alimenti, nutrizione ed infine igiene degli ambienti.

Come si può ben capire ci sono tante materie inerenti alla biologia e alla chimica, ma non scarseggiano materie congiunti al marketing, alla gestione delle imprese e alla stessa legislazione. Una volta ottenuto il percorso di studi ed essersi iscritti all’ordine della propria zona di residenza, allora si può cominciare a lavorare effettivamente come tecnologo alimentare.

Effettivamente tale figura può lavorare come specialista Haccp o come tecnico qualificato in un laboratorio. Può anche trovare lavoro in un’azienda nell’ambito della verifica della qualità degli alimenti o nell’area ricerca e sviluppo. Stando alla legge, tale specialista può anche verificare e vigilare i processi di lavorazione, vigilare e verificare gli impianti di produzione, fare ricerche di mercato, vedere e creare nuovi prodotti in ambito alimentare o nuove tecniche di mantenimento degli stessi cibi.

Può perfino far parte come sorvegliante alle gare d’appalto e ispezionare che siano rispettate le norme sanitarie nell’ambito della ristorazione.