Covid, cosa fare in caso di tampone positivo? Ecco la risposta

Sono passati esattamente 4 anni quando la parola “Coronavirus” e più tecnicamente “Covid-19”  ha iniziato a diventare qualcosa di attualissimo a partire dalla prima metà del 2020, anno contraddistinto da una delle più importanti pandemie globali che hanno coinvolto il nostro pianeta, a distanza di circa un secolo abbondante dall’ultima grande manifestazione di malattia che si diffonde in maniera totale. Oggi la situazione è ampiamente sotto controllo, ma con il ritorno dei primi freddi, i sintomi influenzali che hanno contraddistinto il Coronavirus tornano ciclicamente a ripresentarsi, in modo generalizzato e per questo possono essere anche confusi con quelli del Coronavirus, ma cosa fare oggi in caso di tampone positivo?

Nel corso di oltre due anni l’opinione pubblica si è a dir poco spaccata tra le varie forme di quarantena, applicazione di regolamenti anti contagio e vaccini.

La situazione nel 2023 è ovviamente molto meno restrittiva di quella del 2020. Ma cosa prevede l’ordinamento effettivo del nostro paese in merito?

Covid, cosa fare in caso di tampone positivo? Ecco la risposta

tampone covid positivo

Come confermato da una circolare sviluppata lo scorso agosto, secondo il Ministero della Salute, anche chi risulta essere positivo dal tampone Covid, non deve essere più sottoposto all’isolamento. Il virus infatti come qualsiasi altro risulta essere qualcosa di assolutamente ancora presente ma nelle varie  forme di evoluzioni in buona sostanza non risulta essere così pericoloso e così diffuso da essere considerato “molto” più preoccupante di una naturale influenza.

Secondo gli studi infatti il virus generalmente per sopravvivere tende a ridurre la propria efficacia a favore di una maggior opera di contagiosità.

Le regolamentazioni evidenziano perlopiù un’opera di cautela e di raccomandazione nell’evitare di uscire quando possibile all’aria aperta e in caso di sintomi effettivi (paziente sintomatico) evidenti e di fare ricorso, seppur senza obbligo, ad una mascherina se il soggetto si trova a prendere parte a strutture mediche oppure ospidaliere.

Allo stesso modo è sconsigliabile ambienti affollati oppuire in ogni caso potenzialmente in grado di permettere al contagio di “espandersi” , ma in nessun caso particolare il tampone diventa decisivo, sia nella sua obbligatorietà, ma anche in merito ad una forma di isolamento che resta non più necessaria da oramai diversi mesi.