Inflazione in calo a novembre: ecco cosa significa

L’economia europea non attraversa la miglior condizione sotto vari punti di vista ma i livelli di inflazione sono ritornati su quote perlomeno accettabili, seppur in rialzo rispetto alla media decennale, a dirlo è anche l’Istat che ha registrato un dato in calo che fa ben sperare in vista del prossimo futuro e del prossimo anno, segnale importante che evidenzia la grande importanza nell’ambito effettivo mosse economiche poco popolari come l’aumento dei tassi di interesse. L’inflazione in calo in questo mese di novembre conferma progressi positivi, ma cosa significa effettivamente parlando?

Con l’inflazione in calo, questo non sta ad indicare una riduzione diretta dei prezzi quanto piuttosto di una riduzione del loro aumento.

Sono soprattutto alcuni punti ad essere stati impattanti per la riduzione effettiva dei costi soprattutto sui beni di prima necessità come quelli alimentari.

Inflazione in calo a novembre: ecco cosa significa

Inflazione in calo a novembre

I dati Istat hanno fatto registrare una diminuzione dello 0,4% su base mensile e un aumento di 0,8% su base annua, da +1,7% del mese precedente. Questo banalmente significa che i costi sono stati un po’ più bassi rispetto al mese di ottobre (mese che ha già proseguito la tendenza al ribasso dell’inflazione) e che globalmente in 12 mesi è aumentata di poco, tenendo quindi i prezzi non più alti ed in alcuni casi al ribasso rispetto al recente passato, confrontando ad esempio gli stessi con la prima parte del 2023.

Il tutto secondo gli analisti è causato da due importanti fattori, in primo luogo i prezzi dei beni energetici, come i carburanti fossili (ma non solo) che nel giro di un anno sono calati di circa il 25 – 30 % oltre alla sempre conosciuta questione dei tassi di interesse applicati sui vari esercizi finanziari, come ad esempio sui mutui. Volendo riportare un dato oggettivo sempre evidenziato dall’Istat, il costo dei Beni alimentari per la cura della casa e della persona segnano +5,8% rispetto ad un +6,1% di ottobe, i prodotti prodotti ad alta frequenza d’acquisto da +5,6% a +4,8%.

In sostanza alcuni beni ridurranno leggermente il proprio costo, per altri quantomeno il prezzo sarà meno accentuato nel suo incremento.

L’inflazione è conosciuta come una delle principali problematiche da parte delle economie ma è un valore che se tenuto sotto controllo, può aver sbocchi positivi, in quanto incentiva il mercato ed il controllo dello stato. Non a caso un ideale concepito dalla Banca Centrale Europea ambisce a tenere attraverso il controllo diretto un ideale dato di inflazione su una percentuale del 2 %.