Carne Coltivata, Meloni ribadisce il no, ma l’Europa si oppone

Tematica sicuramente particolare ma allo stesso tempo unica almeno nella condizione europea, relativa a quella che viene definita in modo generico ” carne coltivata ” ossia tutti i prodotti alimentari che, legati ad una continua ricerca che in buona parte del mondo procede in maniera spedita, in Italia ha trovato una ferma opposizione da parte del governo e presumibilmente la strada è stata  tracciata. Il provvedimento verso le forme di prodotto di carne animale originata da cellule staminali allevate in laboratorio ha la forma di un DDL che però non è stato ancora firmato dal Presidente della Repubblica.

Il presidente del consiglio Meloni all’interno della Cop 28 di Dubai ha ribadito la linea del governo, anche se l’Europa starebbe prendendo provvedimenti eventuali.

La situazione attualmente è coinvolta in vero e proprio stallo, che potrebbe portare anche a possibili conflitti veri e propri.

Carne Coltivata, Meloni ribadisce il no, ma l’Europa si oppone

carne coltivata

La linea Europea infatti strettamente improntata sulla ricerca, soprattutto per motivazioni relative alla produttività ed alla condizione degli animali che sono ovviamente sono sottoposti a macellazione: il processo delle carni coltivate ha però proprio in Italia ricevuto un blocco effettivo da parte di vari esponenti del governo, anche il DDL, denominato proprio “Carne Coltivata”, più volte sbandierato da parte del governo stesso, non è stato ancora firmato dal presidente Mattarella, DDL che non è ancora arrivato al Quirinale allo stato di cose attuale.

Principalmente per motivazioni legate a possibili acredini relative alla decisione stessa, in quanto come confermato da un portavoce della Commissione europea che ha ufficializzato di aver avuto una notifica da parte del nostro paese in merito. Questo sostanzialmente perchè la linea dell’Europa va in una direzione, come viene confermato anche dall’opposizione del governo in carica in Italia, e l’intera situazione è sottoposta ad un vaglio generale: lo “stop” del nostro paese, da parte dell’esecutivo non sembra essere sviluppato da una forma di motivazione, ma avrebbe principalmente implicazioni politiche.

Meloni ha giustificato il tutto con la preservazione dell’incolumità alimentare, non considerando la ricerca relativa al cibo come “sopravvivenza” ma come il miglioramento del cibo naturale, ribanenda la carne naturale come “cibo sintetico”.

L’Unione Europea può dichiarare eventualmente inapplicabile il DDL del governo qualora questo fosse effettivamente firmato, attualmente la condizione vive una fase di stallo.