Frutta per chi ha il diabete: ecco quale scegliere

La frutta fa bene, concetto sempre più confermato e radicato in praticamente ogni forma di studio scientifico legato all’alimentazione ed un consumo congruo risulta essere anche importante per contrastare il diabete.

Frutta per chi ha il diabete: ecco quale scegliere

Anche il famoso detto “una mela al giorno toglie il medico di torno” non è campata per aria, e vale ugualmente per i diabetici, non solo le mele ma tanti altri frutti. Quasi tutta la frutta disponibile è ottima anche per i diabetici, l’importante è che venga ingerita sotto forma solida piuttosto che di succo.

Ovviamente sono da evitare i succhi industriali, che spesso contengono zuccheri aggiunti o dolcificanti artificiali, quindi sono preferiti i succhi senza zucchero.
Tra i frutti che fanno bene ai diabetici troviamo pesche, pere, meloni, agrumi, mele con o senza buccia, fragole, kiwi, arance, pompelmi e ananas. Abbiamo scoperto che l’anguria ha il più basso contenuto di carboidrati e zuccheri.

I diabetici possono mangiare l’anguria in piccole quantità, preferibilmente molto poco. Ciò che rende l’anguria buona per il diabete è il suo basso valore energetico e il contenuto moderatamente basso di carboidrati e zuccheri.

L’assunzione raccomandata di frutta nella dieta dei diabetici è generalmente molto bassa, limitata a quantità molto piccole, intorno ai 100-150 grammi al giorno.

Diamo un’occhiata al valore nutritivo e al contenuto di zucchero di 100 grammi di anguria.

Innanzitutto l’anguria è composta da 91,45 grammi di acqua, elemento essenziale, soprattutto in estate, soprattutto se si ha difficoltà a assumerne grandi quantità bevendo, questo frutto può fornire un valido supporto.
Contiene inoltre  7,55 grammi di carboidrati e 6,2 grammi di zuccheri.
È molto povera di grassi e non contiene colesterolo.

Quindi, come possiamo vedere, confermiamo la presenza di zucchero, seppur molto poco rispetto a tutti gli altri frutti esistenti, in quanto questo rende l’anguria il frutto meno dannoso per i diabetici, ma non rappresenta l’unica soluzione adatta.

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